Cancellare notizie da internet: leggi questi provvedimenti del Garante

Anche nel caso in cui non vengono esplicitamente utilizzati il nome e cognome di una persona, è possibile cancellare notizie da internet, se dai principali motori di ricerca, utilizzando altre parole chiave, escono fuori dei contenuti irrilevanti, eccessivi o dannosi e non più di interesse pubblico, riguardo i soggetti interessati.

I provvedimenti del Garante della Privacy

In proposito, nell’articolo di oggi, analizzeremo insieme alcuni provvedimenti del Garante Privacy.

Provvedimento del 20 ottobre 2022

Nel provvedimento del 20 ottobre 2022 è stata richiesta a Google la rimozione di alcuni URL collegati ad una vicenda giudiziaria del 2007. Questa vedeva coinvolto il reclamante che,  prima era stato condannato, poi prosciolto. Secondo il motore di ricerca non ci sono stati gli estremi per appellarsi al diritto all’oblio.

Stando a quanto riferito dal team del motore di ricerca, gli URL oggetto del reclamo sono di recente pubblicazione e trattano di reati gravi connessi al ruolo pubblico dell’interessato, circostanze rispetto alle quali deve pertanto ritenersi sussistente l’interesse pubblico alla conoscibilità delle informazioni.

In questo caso, secondo il Garante Privacy, gli articoli contengono informazioni dell’interessato in parte imprecise, relativamente all’indicazione degli effettivi capi di imputazione per i quali è stato sottoposto a giudizio. Pertanto, sono idonee a fornire un quadro complessivo della vicenda giudiziaria nella quale il medesimo è stato coinvolto, ma  non perfettamente corrispondente a quanto avvenuto nella realtà. In questo caso il reclamo è stato ritenuto fondato.

Provvedimento del 10 novembre 2022

Nel provvedimento del 10 novembre 2022, invece, è stato chiesto a Google di rimuovere una notizia dal web associata ad una vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto il reclamante mentre si trovava all’estero. Tuttavia, la questione non aveva avuto alcun seguito giudiziario. Google ha rifiutato la richiesta di diritto all’oblio, poiché non poteva ritenere venuto meno l’interesse pubblico.

I fatti riportati negli articoli reperibili tramite gli URL oggetto di richiesta sono attinenti alla vita professionale dell’interessato il quale, in virtù del ruolo apicale ricoperto all’interno della società presso la quale svolgeva all’epoca la propria attività, può ritenersi un uomo d’affari e quindi una persona che ricopre una funzione pubblica.

Analizzata la vicenda, il Garante Privacy ha rilevato che le informazioni contenute negli articoli oggetto di contestazione riguardano alcune vicende che hanno coinvolto il reclamante in tempi molto recenti e rispetto alle quali è emersa, sulla base delle notizie veicolate nei predetti articoli e confermate anche dalle comunicazioni rese dalle parti nel corso del procedimento, l’attivazione di procedimenti a carico del medesimo. In questo caso il reclamo è stato ritenuto infondato.

Provvedimento del 6 ottobre 2022

Nel provvedimento del 6 ottobre 2022 è stata richiesta alla testata giornalista minformo.com e a Google di cancellare informazioni personali da Internet. Più nello specifico, il reclamante ha chiesto la rimozione di un articolo collegato ad una vicenda giudiziaria che non ha avuto ulteriori sviluppi.

Secondo minformo.com non ci sono gli estremi per invocare il diritto all’oblio in quanto la vita professionale dell’interessato è strettamente correlata all’interesse pubblico della collettività a conoscere la vicenda.

Anche secondo Google non è possibile accogliere la richiesta, poiché le indagini sono tuttora in corso e, all’epoca dei fatti, il reclamante svolgeva la qualifica di amministratore della società coinvolta. Il Garante Privacy ha confermato quanto dichiarato dal quotidiano Minformo.com e Google LLC ed ha ritenuto il reclamo infondato.