Diritto all’oblio cos’è? La definizione diritto all’oblio è la seguente: il diritto del cittadino di richiedere la cancellazione e quindi la non diffusione su Internet e in particolare sui motori di ricerca delle informazioni personali di un soggetto associate a notizie. Sulla base della sentenza diritto all’oblio emessa il 13 maggio 2014 dalla Suprema Corte di Giustizia Europea, il cittadino può richiedere la rimozione dei propri dati personali da Google. Infatti, l’utente che chiede di esercitare il diritto all’oblio Internet, sta chiedendo di essere dimenticato dal web, ovvero di essere cancellato in merito agli episodi che lo hanno visto colpevole di un reato, o vittima di un disguido, in quindi assolto. In sostanza, il significato di diritto all’oblio è quando vi è una possibilità che quella notizia non sia più divulgata dalla stampa o dagli altri canali di informazione. Nella sentenza diritto all’oblio n° 13161 del 24 giugno 2016 si è espressa la Corte di Cassazione sul diritto all’oblio, in merito ad una vicenda specifica, in cui questa stessa ha dichiarato che I ricorrenti censurano la pronuncia del Tribunale dolendosi essenzialmente che siano stati valorizzati del D.Lgs. n. 196 del 2003, art. 136 e gli artt. 7, 11, 15 e 25 e non invece gli artt. 99, 137 e 139 inerenti al trattamento dei dati personali per scopi storici e finalità, nonché le regole introdotte dal menzionato codice deontologico, ivi inclusi gli artt. 1, 2, 5, 6 e 12.

La sentenza diritto allìoblio della Corte Europea ha affermato che ogni interessato, in virtù di quanto sancito dagli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea può esercitare a livello di giurisprudenza il diritto all’oblio, facendo si che la notizia a lui associata, non sia più diffusa sul web e pertanto che non venga più visualizzata da altri internauti, attraverso la digitalizzazione del nome o del nickname utilizzato. Ciò permette di tutelare la propria privacy e soprattutto di evitare che la propria reputazione personale e lavorativa venga ulteriormente danneggiata, grazie alla rimozione dei precedenti pregiudizievoli dell’onore, intendendosi quindi possibili precedenti giudiziari di una persona, a meno che questi non hanno particolare rilevanza rispetto ad altri interessi.

La sentenza diritto all’oblio ha l’obiettivo di proteggere la reputazione del soggetto, il quale può subire un grave danno alla propria immagine personale e lavorativa a causa delle notizie che circolano in rete. E’ importante però sapere che il Garante Privacy sul diritto all’oblio ha espressamente dichiarato che non è esercitabile per tutte quelle notizie, le cui vicende giudiziarie si sono concluse negli ultimi mesi, in quanto rappresentano ancora un’informazione importante per la cronaca. Infatti, in netto contrasto con la normativa diritto all’oblio vi è il diritto alla cronaca e il diritto all’informazione che fa sì che qualsiasi cittadino possa documentarsi e quindi a venire a conoscenza delle notizie di cronaca che potrebbero riguardarti. Infatti, per verificare se sia o meno possibile esercitare il diritto all’oblio sul web, è necessario avvalersi di un’assistenza legale che potrà verificare l’idoneità della richiesta.