Quali notizie si possono cancellare dai motori di ricerca?

A chi purtroppo è capitato di essere coinvolto in una spiacevole vicenda giudiziaria avrà sicuramente notato che quella notizia è presente anche sul web. Basta digitare il nome su qualsiasi motore di ricerca per ritrovare tutte le informazioni che associano il soggetto a quella particolare vicenda, anche se in seguito ci sia stata l’assoluzione, danneggiando l’immagine e la reputazione dell’interessato. Per essere tutelati nel caso in cui veniamo coinvolti in queste brutte situazioni esiste il diritto all’oblio, che consente di ottenere la rimozione delle notizie non più attuali e non più di interesse pubblico. Ma quali sono le notizie che, in base al diritto all’oblio, possono essere cancellate? La risposta varia da caso a caso e, parlando di una delle ultime sentenze riguardo questo tema, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un provider che si opponeva alla rimozione totale di una notizia, accettando però la deindicizzazione. In questo modo la notizia è rimasta comunque negli archivi e può essere consultata in base alle chiavi di ricerca utilizzate.

Cos’è e come si esercita il diritto all’oblio

Alla base del diritto all’oblio c’è la tutela dei dati personali. Il diritto all’oblio viene anche definito come il “diritto ad essere dimenticati” e consiste nella possibilità di ottenere la rimozione di notizie non attuali che riguardano una persona. Tecnicamente, l’eliminazione può essere fatta in due modi:

  • la deindicizzazione, che non fa apparire i dati dai risultati dei principali motori di ricerca, ma le informazioni rimangono presenti e consultabili, utilizzando altre chiavi di ricerca;
  • la cancellazione, che elimina definitivamente i dati pubblicati sui siti, non facendo più apparire le notizie.

Come ottenere la cancellazione di una notizia

Tra la deindicizzazione e la cancellazione, come abbiamo visto, c’è una notevole differenza. La prima infatti non elimina la notizia in quanto, cambiando le chiavi di ricerca, rimane comunque disponibile sul web. Per questo motivo è sicuramente più efficace inviare le richieste di cancellazione direttamente ai proprietari dei siti invece che ai singoli motori di ricerca. In molti casi, già la deindicizzazione fa ottenere un importante risultato al diretto interessato, poiché le informazioni oggetto della richiesta di cancellazione non saranno visibili con una semplice ricerca. Nel caso in cui la richiesta di rimozione non viene accettata dal sito o se la deindicizzazione è stata respinta dal motore di ricerca, è possibile rivolgersi al Garante Privacy o all’autorità giudiziaria, appellandosi al diritto all’oblio. In entrambi i casi si potrà ottenere la cancellazione dei propri dati personali, purché non attuali e non più di interesse pubblico. L’accoglimento della richiesta di deindicizzazione o cancellazione delle informazioni non avverrà automaticamente in quanto, come stabilito dalla Suprema Corte, dovrà essere sempre bilanciato il diritto alla persona ad essere dimenticata con il diritto di cronaca.

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