Chi desidera eliminare il proprio nome da Google perché quest’ultimo ha indicizzato con alta visibilità notizie con informazioni personali, potrebbe avvalersi del Diritto all’Oblio e richiedere la cancellazione del dato personale dal motore di ricerca. Purtroppo, la Legge non sempre prevede che si possano cancellare notizie da Google soprattutto nei casi in cui queste notizie riguardano un reato o una negligenza professionale. Per notizie contenenti informazioni personali si intendono, appunto, informazioni riguardanti la vita privata dell’interessato: ad esempio, “l’indagine ha portato i carabinieri all’abitazione di Mario Rossi sita al civico 2 di Piazza Mario Rossi” è un periodo che contiene informazioni personali, mentre “il commercialista Mario Rossi è stato condannato per truffa a seguito della denuncia di alcuni suoi clienti” non è una informazione personale, bensì professionale, e dunque di rilevanza pubblica. La nuova giurisprudenza sul Diritto all’Oblio prende orientamento dal Regolamento UE GDPR e già per il 2019 le istanze potranno essere presentate alla luce delle ultime sentenze sul Diritto all’Oblio. Ad oggi, possiamo analizzare come, contro ogni pronostico, le Autorità europee per la protezione dei dati ed i Tribunali siano più a favore del Diritto di Cronaca piuttosto che del Diritto all’Oblio, sempre più interpretato come una “forma di censura” nonostante i gravi danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati alle persone dirette interessate. Cosa è successo dopo l’entrata in vigore del GDPR e del nuovo Diritto all’Oblio?

CHI HA DIRITTO A CANCELLARE NOTIZIE DA GOOGLE?

Chiunque non sia indagato o processato per un reato, né abbia un ruolo di rilievo nella vita pubblica (insegnante, parlamentare, personaggio famoso) ha Diritto all’Oblio dei dati da Google e può dunque anche far rimuovere notizie e pagine web contenenti informazioni personali dal motore di ricerca. La richiesta di cancellazione di informazioni personali da Google ai sensi della legislazione europea sulla Privacy (GDPR per il nuovo Diritto alla Cancellazione, già Diritto all’Oblio) va presentata direttamente al motore di ricerca attraverso lo specifico modulo. La richiesta di rimozione notizie da Google deve essere corredata di documenti legali che attestino l’obsolescenza o l’inesattezza delle notizie da rimuovere. Cancellare da Google notizie negative non è sempre possibile. Infatti, anche prima dell’avvento del Diritto all’Oblio con la famosa sentenza della Corte Europea contro Google nel 2014, le Leggi italiane sulla Privacy stabilivano che non ha diritto alla Privacy chi abbia commesso un reato grave. Per fare un esempio, è più probabile che l’Autorità faccia rimuovere una notizia personale da Google contenente una vicenda su una lite in condominio piuttosto che una notizia riguardante un grave reato penale. Se è vero che cancellare notizie negative da Google è importante per motivi di web reputation, è anche vero che, nonostante il Diritto all’Oblio e il Regolamento UE/2016 (GDPR General Data Protection Regulation per il Diritto all’Oblio Google entrato in vigore il 25 Maggio 2018), il pubblico ha diritto ad accedere ad informazioni anche personali che riguardano un reato, per motivi di elaborazione dati o di sicurezza pubblica. Un altro problema che si riscontra nei procedimenti per cancellare notizie da Google riguarda l’autenticità della fonte.

Purtroppo, l’Autorità italiana per la Protezione dei Dati Personali non sempre prende in considerazione la differenza tra testata giornalistica e blog o pagine web gestite da freelancer. Significa che, agli occhi di Google e dell’Autorità, un contenuto pubblicato su un blog “qualunque” da un firmatario “anonimo” ed un articolo firmato da un prestigioso giornalista hanno lo stesso valore in materia di informazione e di divulgazione dati. Per questo motivo, è sempre necessario dimostrare che la notizia sia falsa o non aggiornata. Per affrontare questo passaggio è bene ricordare cosa chiede Google quando si presenta richiesta di rimozione notizie negative dal motore di ricerca attraverso lo specifico modulo per il Diritto all’Oblio: “al momento della richiesta – scrive Google – prendiamo in considerazione i diritti sulla privacy dell’individuo interessato e l’interesse che il pubblico può avere nei confronti di tali informazioni, nonché il diritto di altri di distribuirle. Ad esempio, potremmo rifiutarci di rimuovere determinate informazioni se riguardano frodi finanziarie, negligenza professionale, condanne penali o la condotta pubblica di funzionari statali. Per ogni notizia che si vuole rimuovere Google vuole sapere: il tipo di correlazione tra le informazioni personali identificate sopra e la persona per conto della quale viene fatta questa richiesta; e perché ritieni che tali informazioni personali debbano essere rimosse. Agire legalmente contro il giornale o contro l’editore non ne vale la pena: l’Autorità italiana per la protezione dei dati personali si è già espressa in merito al Diritto all’Oblio sulle testate giornalistiche, deliberando a favore di queste ultime. Una testata giornalistica ha diritto a mantenere una notizia online anche se obsoleta o inesatta e l’istante non ha diritto a far cancellare una notizia da Internet o dal sito web che la ospita. In quest’ultimo caso, suggerisce l’Autorità, l’istante deve avvalersi del Diritto di Rettifica e richiedere l’aggiornamento del contenuto all’interno della pagina web.