È possibile sfruttare il diritto all’oblio anche se non è presente il nome dell’interessato? Il Garante della Privacy ha dato risposta affermativa e in questo articolo scopriamo come fare. Secondo quanto stabilito dal Garante della Privacy il diritto all’oblio può essere invocato anche quando dei semplici dati presenti su un sito web, seppur non siano nome e cognome dell’interessato, possono rendere identificabile una persona anche indirettamente. È questo quello che ha stabilito il Garante dopo il ricorso presentato da un professionista che si era visto negare la possibilità di cancellare delle informazioni che lo riguardavano da parte di Google. Vediamo però cos’è successo in questo particolare caso.
Diritto all’oblio: il ricorso contro Google
Anni fa l’interessato era stato rinviato a giudizio e a seguito era stato poi emessa sentenza definitiva di assoluzione. Nell’URL incriminato si faceva riferimento al rinvio a giudizio citando non il nome e cognome dell’interessato ma la sua qualifica di presidente di una determinata cooperativa, inevitabilmente era perciò possibile ricondurre all’interessato e legare a lui questa notizia. L’interessato fatta richiesta a Google per la rimozione dell’URL in questione si era visto respingere la sua richiesta, Google asseriva che la notizia non era tracciabile inserendo il nome e cognome dell’individuo e quindi non c’era il coinvolgimento di una persona fisica. A seguito di questo rifiuto il professionista non si è arreso ed ha fatto ricorso al Garante della Privacy.
Cosa ha stabilito il Garante della Privacy?
Il Garante delle Privacy ha stabilito che invece la possibilità di collegare tale informazioni all’interessato era realmente esistente, e quindi la permanenza di suddetta notizia rappresentava un grave e irreparabile pregiudizio verso la sua reputazione. Secondo quanto definito dal Garante che si è basato sul regolamento europeo è da considerarsi dato personale qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile. All’interno dell’URL era presente la qualifica del presidente della cooperativa, citando la cooperativa interessata, quindi inevitabilmente la notizia era riconducibile all’interessato. Le informazioni riportate nella URL in questione si presentavano come inesatte e non aggiornate quindi c’erano tutte le basi per poter procedere alla rimozione del suddetto link.
Cosa è successo?
Il Garante della Privacy ha quindi scelto di ingiungere a Google la rimozione dell’URL e di comunicare entro 30 giorni quali iniziativi e quali azioni aveva intrapreso per adempiere a quanto richiesto dal Garante. Questo ha causato sicuramente un precedente che permetterà d’ora in avanti a tutti di poter ottenere la cancellazione di un URL che riporti informazioni riconducibili ad una persona quando esse sono considerate come dati personali. Il punto è quello di continuare a mantenere integri e protetti i dati personali di ogni utente anche nel mondo digitale dove molto spesso sono diffusi senza autorizzazione del titolare.
Cancellare notizie da internet attraverso il modulo Google per la richiesta
Come possiamo cancellare le nostre informazioni personali da Google? Scopriamo come compilare correttamente il modulo di richiesta. Se troviamo online delle informazioni che ci riguardano e che sono strettamente personali, che in qualche modo possono metterci in pericolo oppure in imbarazzo abbiamo la possibilità di cancellarle compilando un apposito modulo previsto da Google. Google è il motore principale in cui vengono eseguite ricerche ogni giorno e si è dovuto adeguare alle norme stabilite dall’Unione Europea in merito alla privacy e alla tutela dei dati personali. Ogni utente ha perciò la possibilità di richiedere la rimozione di un URL che contiene le sue informazioni personali, per farlo deve compilare un apposito modulo. In questo articolo vediamo come si compila il modulo proposto da Google. Il primo passo da compiere è quello di inserire i nostri dati personali, si parte identificando il paese dove di origine e poi con nome, cognome, indirizzo email di contatto. Dobbiamo anche dichiarare per conto di chi stiamo agendo, abbiamo infatti la possibilità anche di agire non per noi stessi ma per altri come un figlio o un amico. Dovrai perciò prima indicare per conto di chi agisci e poi il rapporto giuridico che hai con questa persona. Ti viene richiesto in questa parte di inserire il numero di una richiesta precedente se l’hai già fatta prima, se invece è la tua prima richiesta puoi saltare questo passaggio.
Identificare le informazioni personali che si vuole rimuovere
In questa parte dovremo inserire i link, URL, che vogliamo rimuovere o bloccare e dove sono presenti i nostri dati personali. Oltre ad inserire il link dovremo anche dare una motivazione dettagliata che spieghi il perché vogliamo che siano rimossi. Dovrai anche inserire il nome con il quale si è generato il risultato di ricerca.
Le dichiarazioni giurate. In questa sezione dovrai dichiarare:
- Che hai letto e compreso la spiegazione relativa alle informazioni fornite.
- Che tutte le informazioni generate sono vere e di essere autorizzato ad inviare la richiesta.
- Di essere consapevole che Google non può elaborare la richiesta se vi sono informazioni mancanti o errate.
L’ultima parte del modulo riguarda l’inserimento della data che dovrà riportare il giorno in cui è stata eseguita la richiesta, la tua firma. Dovrai poi spuntare il captcha per dimostrare che sei un essere umano e cliccare sul bottone invia per inviare la richiesta.
A questo punto non devi far altro che aspettare l’esito della tua richiesta, fai particolare attenzione all’inserimento dei tuoi dati personali ed in particolare modo all’indirizzo email che intendi utilizzare, sarà quello che Google utilizzerà per contattarti qualora ne abbia bisogno.