Eliminare notizie dal web, un interessante provvedimento del Garante

Cresce sempre di più il numero di cittadini che fanno ricorso al Garante per la Privacy per cancellare notizie personali dai motori di ricerca. Oggi analizzeremo il provvedimento n. 9682125 emesso il 21 aprile 2021 dal Garante.

La vicenda

In data 10 marzo 2020 è stato presentato, da un cittadino, un reclamo al Garante con il quale veniva richiesto a Google LLC di rimuovere, dai risultati di ricerca associati al suo nominativo, alcuni URL che facevano riferimento ad alcune vicende giudiziarie che lo vedevano coinvolto. Secondo l’interessato il perdurare delle notizie su vicende ormai concluse costituiva una grave pregiudizio nei suoi confronti, essendo le notizie inesatte e risalenti ad articoli pubblicati nel 2015 e nel 2018. Gli URL in questione rimandano ad una vicenda giudiziaria nella quale un noto personaggio dello spettacolo veniva coinvolto, in qualità di persona offesa, dal reato concluso nei confronti dell’interessato nel 2017, con sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Gli altri URL oggetto della richiesta di cancellazione, invece, collegavano l’interessato all’inchiesta nota come “Mafia Capitale” a seguito dei suoi rapporti intercorsi con uno dei protagonisti dell’inchiesta. Google, a seguito della richiesta di deindicizzazione dei contenuti, ha comunicato di aver disposto l’irreperibilità della notizia dal motore di ricerca per quanto riguarda l’associazione del nominativo dell’interessato nell’inchiesta di Mafia Capitale. Per altri URL, invece, di non aver individuato il nome del reclamante nei relativi contenuti e di aver già adottato tutte le misure necessarie per impedirne il posizionamento tra i risultati. Trattandosi di contenuti recenti e riferibili alla vita professionale dell’interessato, Google ha dichiarato che per due URL non poteva adottare alcun provvedimento. In particolar modo si fa riferimento ad un URL che rimanda ad un articolo del 2015, pubblicato da una nota testata giornalistica nazionale, il quale riferisce che il reclamante è stato citato in giudizio con l’accusa di truffa nei confronti di una società di leasing, in riferimento ad un personaggio dello spettacolo. I restanti due URL non riguardavano i fatti indicati dall’interessato nel reclamo, ma sono relativi ad articoli risalenti al 2018, nei quali il reclamante è indicato come un imprenditore arrestato in un’inchiesta relativa a riciclaggio di denaro, contenuti per i quali l’interesse pubblico non è ancora venuto meno.

Il provvedimento del Garante

Il Garante, con una nota del 22 gennaio 2021, ha chiesto al cittadino di fornire ulteriori informazioni in merito agli esiti giudiziari delle vicende che lo vedevano coinvolto. Secondo quanto dichiarato dal reclamante, i contenuti non hanno nessuna attinenza non il ruolo professionale ricoperto tenendo anche in considerazione che l’attività imprenditoriale è stata da lui abbandonata già da molti anni. L’interessato, inoltre, ha continuato ad affermare che la vicenda si è conclusa ormai da 4 anni e riporta notizie inesatte in merito alla “misura cautelare dell’arresto inflitta alle persone coinvolte”. Una volta valutate tutte le informazioni, il Garante, ha trovato riscontro su quanto dichiarato da Google e di non aver individuato il nome dell’interessato negli URL da 1 a 4, per i restanti URL, invece, ha dichiarato di ritenere fondato il reclamo e ha disposto, nei confronti di Google LLC, l’obbligo di rimozione dai risultati di ricerca in associazione al nominativo dell’interessato.

 

 

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