Diritto all’Oblio: cosa succede a chi nega la rimozione

Per Diritto all’Oblio sui motori di ricerca si intende il Diritto ad esercitare una richiesta di rimozione dei propri dati personali memorizzati su Internet. Per cancellare le notizie da Google, rimuovere il proprio nome da Internet, cancellare immagini, foto e link dai Risultati di Ricerca Google, occorre seguire le procedure previste dal Diritto all’Oblio per la cancellazione dei dati personali da Internet. Nel 2017 il Diritto all’Oblio tiene in considerazione le ultime sentenze dei Tribunali, mentre la Giurisprudenza in Cassazione continua a definire i propri orientamenti. Il Diritto all’Oblio su Internet non è un Diritto di tutti: i personaggi pubblici, ad esempio, non possono avvalersene, così come i liberi professionisti e gli imprenditori che sono stati protagonisti di un reato grave. Il Diritto all’Oblio prevede che venga presentata una domanda a Google attraverso il modulo online. Il richiedente dovrà inviare una copia del documento per far verificare la propria identità; inoltre, sarà necessario inviare informazioni esatte e documenti legali utili all’accreditamento della richiesta, soprattutto se si sta cercando di cancellare le notizie da Internet. Google, Yahoo! e Bing mettono a disposizione un modulo per il Diritto all’Oblio. Chi ha dubbi su come fare, può rivolgersi ad un avvocato per il Diritto all’Oblio e ad un Webmaster, necessario per raccogliere le URL da inserire della richiesta.

Ogni URL è una pagina di un sito web che contiene il dato personale da rimuovere da Internet ai sensi della Legge europea per la protezione dei dati personali. Il Garante della Privacy in Italia prevede che il Diritto all’Oblio possa essere richiesto anche direttamente al proprietario del sito web, attraverso le procedure previste dalla Legge (si fa riferimento all’articolo 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali). E’ come fare domanda a Google, con un effetto più importante, visto che il nominativo viene rimosso dalla pagina del sito web, mentre con il Diritto all’Oblio Google applica una de-indicizzazione delle URL dai risultati di ricerca che corrisponde al nominativo dell’interessato, ma i siti web continuano a lasciare online la URL e il dato personale. Il Diritto all’Oblio, dunque, è meglio esercitarlo attraverso una procedura completa che possa rimuovere il nome dalla pagina e le URL (contenenti notizie, foto e altre informazioni inappropriate da cancellare), altrimenti si rischia di fare il “lavoro a metà”. La Legge prevede che ogni cittadino possa accedere ai suoi dati personali e richiederne, al rispettivo Titolare del trattamento, il blocco, la rimozione, la modifica o la sostituzione in anonimato. La Privacy è garantita dalla Legge e dal Diritto all’Oblio su Internet. Il Diritto all’Oblio infatti vuole che i motori di ricerca rimuovano dai propri archivi i Risultati contenenti il dato personale, mentre i siti Internet devono rimuovere il dato personale dai contenuti delle proprie pagine raggiungibili pubblicamente attraverso un URL.

Cosa succede se un sito Internet non rimuove il dato personale a seguito della ricezione di una richiesta legittimamente esercitata? In questi casi, si può agire legalmente, a seconda della situazione che abbiamo davanti. Se l’interessato esercita i Diritti dei quali all’art.7 del Codice in materia di trattamento dei dati personali, e il Titolare del trattamento nega la richiesta, quest’ultimo può essere denunciato presso il Garante dei dati affinché venga avviata una procedura di Reclamo. Il Garante può effettuare un accertamento presso la sede legale (in caso di aziende o partite iva riconducibili al sito web) o la residenza del Titolare (in caso di persona fisica). Questo può comportare diversi provvedimenti a carico del Titolare: una querela, o una richiesta di risarcimento danni, sono due delle conseguenze che potrebbero capitare. Se la procedura di Reclamo presso il Garante della Privacy non produce i suoi effetti, si può agire in Tribunale attraverso un provvedimento d’urgenza (articolo 700 del Codice di Procedura Civile) per richiedere il sequestro preventivo del sito Internet qualora il sito sia “ospitato” in Italia, oppure per richiedere l’oscuramento, qualora il server che ospita il sito web si trovi all’estero. Il Diretto interessato potrà richiedere un risarcimento danni ed anche ottenere il blocco dei suoi dati personali su Internet. Per concludere, ai responsabili dei siti web è sempre consigliato agire tempestivamente e rimuovere il dato personale dai loro siti in caso di richiesta di Diritto all’Oblio, per evitare, oltre che dispendiose perdite di tempo e denaro, anche condanne e denunce penali che potrebbero scaturire a seguito della richiesta.

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