Qualche giorno fa, esattamente il 19 ottobre 2017, è giunta sotto l’occhio di tutti la nuova sentenza sul caso “Fuchsmann vs. Germany” riguardante la rimozione di una notizia. Nel particolare, il signor ucraino Boris Fuchsmann è stato protagonista di un articolo di giornale del New York Times, il quale l’ha descritto come un uomo di potere coinvolto in attività di corruzione, ledendo in tal senso la sua reputazione personale e lavorativa. In un primo momento Fuchsmann, residente in Germania, ha ritenuto di doversi appellare alle Autorità tedesche affinché potessero eliminare la notizia, ma la risposta è stata negativa, in quanto fu ritenuto che non è possibile rimuovere una notizia se questa crea opinione pubblica ed è quindi ancora oggetto di dibattito.
In tal senso si evince come il diritto all’oblio, ovvero la possibilità di rimuovere dati personali dal web, non è esercitabile quando prevale l’interesse del pubblico di accedere a tali informazioni. Questo infatti è il caso di Fuchsmann, il quale dopo il rifiuto delle autorità tedesche, si è rivolto alla Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo (conosciuta anche come Cedu) che a loro volta hanno rifiutato la richiesta, poiché hanno ritenuto di dover maggiore adito al diritto di cronaca piuttosto che al diritto reputazionale dell’individuo. La Cedu infatti crede fermamente nella libertà di espressione e soprattutto nel diritto all’informazione: chiunque ha il pieno diritto di sapere cosa succede nel mondo, soprattutto se questo è un personaggio noto, come nel caso di Fuchsmann. Inoltre la Cedu crede fortemente nel valore essenziale del giornale, che deve essere considerato come una “fonte di ricerca di valore storico”.
Tuttavia, è importante però che tutti i diritti vengano ugualmente tutelati, così come è corretto che anche il diritto all’oblio in quanto tale, sia preso in considerazione. Inoltre, ogni individuo ha anche diritto alla privacy, che col web viene sempre meno, in quanto le notizie tendono a moltiplicarsi alla velocità della luce. Ecco che in tal senso diventa doveroso difendere anche la riservatezza della singola persona, infatti affinché ciò avvenga l’articolo di cronaca non dovrebbe contenere specifici riferimenti che sono rintracciabili nella persona, a meno che non siano strettamente necessari. Soprattutto è importante che un articolo di cronaca contenga vicende su fatti fondati e verificati e non semplicemente su opinioni labili. Pertanto il diritto all’oblio, affinché sia esercitabile, deve prendere in considerazione diversi fattori, tali come: la veridicità dei fatti, l’attualità della notizia, la pertinenza e soprattutto l’interesse dell’opinione pubblica di creare un oggetto di dibattito sul caso.