Cancellare notizie da Google: il rapporto aggiornato 2023

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A partire da maggio 2014, attraverso una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea, è stato stabilito che gli utenti possono richiedere ai motori di ricerca come Google, di cancellare notizie da Google e dai risultati delle query basate sulle proprie informazioni personali (diritto all’oblio). Una volta pervenuta la richiesta, i motori di ricerca hanno l’obbligo di controllare se gli URL in questione siano “inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi”.

La decisione va assunta tenendo sempre conto dei fattori di interesse pubblico come, ad esempio, il ruolo ricoperto dall’interessato nella vita pubblica. Google, da parte sua, si impegna a rimuovere gli URL segnalati, da tutti i risultati delle ricerche che riguardano i Paesi dell’Unione Europea. Inoltre, attraverso la geolocalizzazione, riesce a limitare gli accessi all’URL dal paese della persona che ha fatto la richiesta di rimuovere informazioni personali da Google.

Il rapporto sulla trasparenza Google aggiornato 2023

Grazie al rapporto sulla trasparenza Google 2023, possiamo capire meglio la situazione relativa alle richieste di diritto all’oblio, presentate dai cittadini italiani. Dal 29 maggio 2014 ad oggi sono state avanzate 1.490.357 istanze, per un totale di 5.749.429 URL, di cui è stata richiesta la rimozione. Di queste domande, attualmente, è più alta la percentuale di URL non rimossi rispetto a quelli rimossi (50,9%-49,1%).

Molte di queste richieste, che analizzeremo tra poco, non sono state accolte, perché riportavano contenuti di interesse pubblico o ancora rilevanti per la vita professionale svolta dal richiedente. Ma vediamo, più nel dettaglio, alcune richieste per eliminare notizie da Google che sono state presentate in Italia.

Cancellare notizie da Google: la sezione Esplora richieste in Italia

Navigando nella sezione “Esplora richieste” e mediante la fruizione del rapporto sulla trasparenza, è possibile consultare anche alcuni esempi di richieste ricevute dal motore di ricerca per cancellare notizie da Google. Analizziamo le ultime arrivate dal nostro Paese.

Google e il Garante Privacy respingono la richiesta di rimozione: il caso di prostituzione minorile

La prima richiesta riguarda la rimozione di 9 articoli. Questi raccontavano la vicenda dell’interessato, che pagava delle donne e una ragazza minorenne per prostituirsi. In questo caso, il soggetto richiedente aveva collaborato con la polizia e accettato un patteggiamento. La richiesta di cancellazione è stata rifiutata da Google, considerata la gravità del reato. Il reclamante fece ricorso al Garante Privacy ma, anche in questo caso, la richiesta venne rifiutata per gli stessi motivi.

Il caso dell’imprenditore italiano: la lotta per la rimozione di accuse di legami mafiosi

Un’altra richiesta è arrivata da un imprenditore italiano, che chiedeva a Google la rimozione di un articolo presente su un blog. Questo era collegato ad una vicenda del 2012, dove il reclamante veniva accusato di avere stretti legami con un capo mafia. L’articolo conteneva la trascrizione dell’intercettazione telefonica che la polizia aveva registrato tra il privato e il capomafia in casa di quest’ultimo.

Inizialmente, la richiesta venne rifiutata da parte del motore di ricerca. Tuttavia, una volta presentato ricorso al Garante Privacy, quest’ultimo fece notare a Google come non ci fossero procedimenti legali o indagini successive da parte della polizia in merito a questo caso, motivo per cui il reclamo è stato ritenuto fondato e l’articolo del blog rimosso.

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