Su Internet una recensione su tre è falsa

Su Internet una recensione su 3 è falsa. Lo dice uno studio prodotto dalla Direzione Generale della Concorrenza, del Consumo e della Repressione Frodi in Francia, che ha analizzato le “fake reviews” presenti in rete sui più popolari portali di recensioni degli utenti. Alla pari delle “fake news”, le recensioni finte su Internet creano scompiglio presso gli utenti, che si affidano alle recensioni degli altri consumatori per poter orientare i propri acquisti online, effettuare delle prenotazioni di hotel, ristoranti, e via dicendo. L’indagine prodotta dal dipartimento di studi in Francia è durata ben 4 anni. La cosa interessante, purtroppo, è l’effetto di una recensione falsa sull’utente: è stato dimostrato che, all’interno di una raccolta di recensioni, basta 1 recensione negativa per far cambiare idea al 74% dei possibili consumatori, mentre occorrono almeno 5 recensioni positive per convincere il 41% degli internauti. Queste statistiche debbono far riflettere in materia di concorrenza sleale su Internet. Purtroppo, un ristoratore o un alberghiere può essere facilmente danneggiato da un concorrente che vuole utilizzare Internet per calunniare e arrecare danno. Una finta recensione negativa è capace di far cambiare idea a 3 potenziali clienti su 4, “destinandoli”, magari, verso altre attività commerciali che offrono lo stesso servizio. Non solo dunque soltanto i consumatori ad essere danneggiati dalle “fake reviews”, ma, prima di tutto, i proprietari delle attività commerciali e gli esercenti dei servizi recensiti. Le nostre esperienze dicono che è molto difficile cancellare recensioni finte da Internet: piattaforme come Tripadvisor o Google My Business / Google Maps sono purtroppo impreparate per individuare le recensioni finte e, nel dubbio, non rimuovono il contenuto pubblicato. Google, ad esempio, chiede che venga inviata una ingiunzione di un Tribunale che definisca come diffamatoria la recensione pubblicata sulla scheda. Altrimenti, la recensione finta non viene rimossa da Google Maps.

Cosa può fare un ristoratore per difendersi da questo libero scambio di calunnie e diffamazioni? La cosa migliore è prendere in mano il proprio profilo e alimentarlo con inviti all’azione che possano produrre nuove recensioni “genuine”. Se si viene “presi di mira” da un concorrente sleale, consigliamo di rivolgersi subito ad un Webmaster e ad un consulente legale che possano adottare tutti gli strumenti messi a disposizione dai provider di servizio per rimuovere contenuti diffamatori dal web e contattare chi ha pubblicato le recensioni finte. Sconsigliamo di utilizzare gli strumenti legali obsoleti quali la denuncia alle forze dell’ordine o la causa per diffamazione. Infatti, l’accusato può svincolarsi facilmente dalle accuse di reato commesso su Internet.

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