Si possono cancellare notizie veritiere da Google?

Si possono cancellare notizie veritiere da Google? Ogni testata giornalistica ha l’obbligo di aggiornare o cancellare notizie da Google, solo a seguito della richiesta di un interessato.  È così che si è espressa la Corte di Cassazione in merito al diritto all’oblio, attraverso una recente sentenza.

In questo modo, ha cristallizzato il principio per il quale le testate giornalistiche hanno l’obbligo di aggiornare le vicende giudiziarie scritte negli articoli solo su richiesta dell’interessato. Tale decisione è motivata dal fatto che non è possibile gravare sulle testate l’onere di aggiornamento rispetto a vicende di cui si è scritto magari tantissimi anni prima. Se una notizia è stata da poco aggiornata, è possibile rimuoverla da Google?

La vicenda

La vicenda riguarda un cittadino che è stato condannato per reati riconducibili allo spaccio di stupefacenti e che, per ragioni di riservatezza, si era poi trasferito in un’altra città. Tuttavia, la notizia del suo arresto è rimasta visibile all’interno di un sito di una testata online creandogli non poco imbarazzo, oltre all’interruzione del rapporto affettivo con la sua attuale compagna.

Per queste motivazioni, si rivolse alla testata chiedendo di cancellare la notizia dai motori di ricerca, nonché avanzando richiesta di risarcimento del danno. La testata, in merito alla prima istanza, si attivò immediatamente per la rimozione dell’articolo, ma ritenendo di non dover risarcire alcun danno. Il cittadino, non contento della decisione, si è rivolto all’Autorità Giudiziaria.

Cosa ha stabilito la Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, chiamata a decidere sul ricorso, ha ribadito quanto già stabilito in altre recenti sentenze: le testate giornalistiche non possono essere obbligate a rimuovere le notizie che, con il passare del tempo, perdono i principi di attualità ed interesse. Il gestore del sito non ha alcun obbligo di eliminare notizie da Internet, in quanto sarebbe troppo gravoso l’onere per le testate.

Queste, infatti, sarebbero costrette a seguire per anni ogni vicenda giudiziaria. La Corte di Cassazione ha quindi stabilito che:

in tema di trattamento dei dati personali e di diritto all’oblio, anche nel regime precedente al Regolamento UE 27.4.2016 n. 679 (GDPR), applicabile ratione temporis, il gestore di un sito web non è tenuto a provvedere, a seconda dei casi, alla cancellazione, alla deindicizzazione o all’aggiornamento di un articolo di stampa, a suo tempo legittimamente pubblicato, ancorché relativo a fatti risalenti nel tempo, in difetto di richiesta dell’interessato che è la sola a far scaturire in capo al gestore l’obbligo di provvedere senza indugio“.

Sarebbe eccessivamente gravoso imporre alle testate l’obbligo di controllare e, di conseguenza, aggiornare di continuo le informazioni all’interno degli articoli, anche in virtù del fatto che le vicende, a distanza di anni, potrebbero perdere rilevanza.

La testata giornalistica, pertanto, rimane responsabile del mancato aggiornamento o della mancata rimozione contenuti obsoleti Google, che però dovranno essere tempestivi solo a seguito della richiesta dell’interessato. Una volta aggiornata a sviluppi recenti, però, la vicenda difficilmente potrà essere oggetto di deindicizzazione da parte dei motori di ricerca.

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