Segnalare un post diffamatorio su Facebook

L’art. 595 del codice penale ci fornisce un quadro piuttosto esaustivo sul significato del reato di diffamazione: “Chiunque offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro“.

Si può quindi stabilire che il reato di diffamazione va a tutelare la reputazione dei cittadini, punendo chi offende in maniera denigratoria o ingiusta. Questo reato può verificarsi, ovviamente, anche online, magari attraverso dei post all’interno di un profilo Facebook. Bisogna, però, saper distinguere il reato di diffamazione dal diritto di critica, previsto dall’art. 51 del codice penale, il quale riconosce ai cittadini la possibilità di manifestare la propria opinione finché non vengano superati i limiti della rilevanza, continenza e pertinenza.

Come cancellare un contenuto diffamatorio su Facebook

Nel caso in cui vuoi segnalare un post o un contenuto diffamatorio su Facebook, devi sapere che esiste la possibilità di farlo attraverso la compilazione di un modulo. All’interno del modulo ti verranno chieste diverse informazioni, tra cui il Paese di origine, il tuo nome e cognome, l’indirizzo postale di riferimento ed un indirizzo mail. Successivamente andrà indicato l’URL della pagina dove è presente il contenuto diffamatorio, e specificare il motivo per cui ritieni che lo sia.

Cancellare un contenuto diffamatorio da Facebook consente anche di cancellare informazioni da Internet. Facebook, a questo punto, ti suggerirà di fornire ulteriori prove a dimostrazione del fatto che tali contenuti siano diffamatori e, se disponibili, di allegare file in proprio possesso (ad esempio la denuncia depositata alle Autorità di diffamazione). Per concludere la richiesta di rimozione del post diffamatorio su Facebook che, di conseguenza, aiuta l’utente a rimuovere informazioni personali da Google, bisognerà firmare digitalmente il modulo e cliccare sul pulsante “INVIA“.

Contenuti diffamatori da account Facebook rubato: cosa dice la Cassazione

Ma se i contenuti diffamatori provengono dal nostro profilo ma non siamo stati noi a pubblicarli? La Cassazione, a riguardo, attraverso la sentenza n. 40309/2022 ha ribadito che se non è stata depositata una denuncia di furto d’identità digitale alla polizia postale, la persona appartenente al profilo dalla quale sono stati pubblicati i post, sarà ritenuta responsabile del reato. A nulla è valso, da parte del reclamante, affermare di non essere stato lui l’autore dei post, accusando anche gli inquirenti di non essere riusciti a risalire chi fosse il reale responsabile e facendo quindi ricorso in Cassazione. Il ricorso, come anticipato, è stato respinto in quanto non sono stati presentati documenti probatori che dimostrino che il reclamante sia, effettivamente, estraneo ai fatti contestati.