Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di revenge porn, la pornografia della vendetta che conta numerose giovani vittime, nel 90% dei casi donne che, oltre a subirne i danni a livello sociale, vengono spesso lese psicologicamente, tanto da compiere gesti estremi pur di porre fine alla pubblica umiliazione. Ad essere rese pubbliche, infatti, oltre alle foto o ai video intimi della vittima, spesso sono anche le informazioni personali come nome, cognome, numero di telefono o indirizzo. Questo tante volte genera casi di stalking e di “sextortion”, cioè la richiesta di denaro alle vittime per evitare la pubblicazione del materiale hard che le ritrae. Cosa fare in questi casi?
Il revenge porn è un reato non solo perché rende pubbliche informazioni riservate senza il consenso del diretto interessato, ma anche perché si configura come illecito di diffamazione, di violazione della privacy, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona, spesso di violazione di sistemi informatici, stalking ed estorsione. Google e i social network si stanno portando avanti nello sviluppo di nuove forme di “denuncia” di casi di revenge porn per cancellare video, foto e dati personali da Internet in quanto pubblicati senza autorizzazione (violazione della Privacy: Diritto all’Oblio?). Su Google, ad esempio, è sempre possibile segnalare un contenuto illecito e richiederne la rimozione dai risultati di ricerca. Il metodo migliore per rimuovere una propria immagine dal web, però, è quello di contattare il proprietario del sito web che l’ha messa in circolazione, reperendo l’indirizzo email dalla sezione “Contatti” del sito stesso.
Anche Facebook rende possibile ai loro utenti la segnalazione di una foto pubblicata senza consenso e, grazie a un sistema di photo-recognition, fa sì che un’immagine rimossa in seguito a una segnalazione non possa essere ripubblicata. Anche Instagram mette a disposizione lo strumento della segnalazione, che riguardare un singolo post, oppure l’intero profilo di un utente. Il revenge porn è un fenomeno molto attuale e può provocare danni molto seri. Il web sta cercando di stare al passo con questo fenomeno sviluppando dei metodi accessibili a tutti che, se non riescono a prevenire questa pratica, possano quantomeno punirla.