Revenge Porn e diffusione video hard online

Il tema è tornato di grande attualità a inizio aprile 2020, quando un’inchiesta della rivista Wired Italia ha svelato una fitta rete di gruppi su Telegram, servizio di messaggistica istantanea meno noto di Whatsapp ma molto utilizzato a livello mondiale. Si tratta del tema della pedopornografia online e del Revenge Porn. Quest’ultimo è un fenomeno diventato molto frequente negli ultimi anni, tristemente noto anche per alcuni casi di cronaca nera, come quello della giovane napoletana Tiziana Cantone, morta suicida nel 2016. La “porno-vendetta”, o Revenge Porn appunto, sta a indicare la condivisione pubblica sui mezzi di comunicazione online e digitali, di immagini e video privati di una persona, senza consenso della stessa, con lo scopo di umiliarla o per vendetta. Una tendenza cresciuta con la crescita dei mezzi di comunicazione digitali, con l’esplosione dell’online e dell’intelligenza artificiale.

Codice Rosso: Revenge Porn reato in Italia

In Italia la legge 19 luglio 2019 n. 69, il cosiddetto “Codice Rosso”, un disegno di legge per la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere (“Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”), ha introdotto all’articolo 10 il reato di “Revenge porn”. Nello specifico si tratta dell’”Introduzione dell’articolo 612-ter del codice penale in materia di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. L’articolo prescrive che “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000” e che “La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video di cui al primo comma, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro nocumento”. La pena inoltre “è aumentata se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici”.

Revenge Porn cos’è e come denunciare

L’introduzione del reato di Revenge Porn nel codice penale italiano, ha portato a una vera e propria svolta nelle indagini e nelle investigazioni, oltre che nell’iter di denuncia. Non solo, dunque, gli illeciti già previsti di diffamazione, di violazione della privacy, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona, e in alcuni casi violazione di sistemi informatici, stalking, minacce ed estorsione. Chi viene punito nel Revenge Porn, adesso, non è soltanto il protagonista e autore della vendetta, in quanto possessore e diffusore dei contenuti sessualmente espliciti senza il consenso, ma anche chi ha ricevuto e visionato i contenuti, e contribuito alla circolazione dei video o delle immagini. Volendo fare un esempio pratico: non viene punito soltanto il fidanzato che scatta alcune foto intime alla fidanzata e poi le pubblica online o le fa circolare su gruppi di amici e conoscenti, ma anche chi, entrato in possesso dei contenuti, continua a diffonderli e non denuncia il fatto. Il nuovo articolo del codice penale sul Revenge Porn, infine, prevede anche un’aggravante. “La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono stati commessi in danno di una persona in condizione di inferiorità fisica o psichica, o in danno di una donna in stato di gravidanza”, si legge ancora nella norma.

Cosa fare, dunque, quando ci si rende conto di essere vittime di Revenge Porn? Per cancellare foto e video hard pubblicati su internet senza autorizzazione, il primo passo è fare una segnalazione e sporgere una denuncia. E’ fondamentale agire velocemente e immediatamente, appena si viene a conoscenza del reato di Revenge Porn o si entra in possesso di video o immagini e fotografie private, affinché la diffusione delle stesse si arresti nel minor tempo possibile e si possa, rapidamente, risalire ai responsabili del reato.

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