Il diritto all’oblio, regolato dall’art. 17 del GDPR, si riferisce al diritto di ciascun individuo ad essere dimenticato e mira, sostanzialmente, a salvaguardare la reputazione dei cittadini, a rimuovere informazioni personali da Google, rese di dominio pubblico, e per i quali è venuto meno l’interesse della collettività ad essere informata. Non sempre è possibile appellarsi al diritto pubblico. Infatti, proprio come stabilito di recente dal Tribunale di Roma, in alcune particolari circostanze, non può essere riconosciuto, soprattutto quando si ha a che fare con un’attività commerciale, ad esempio un ristorante o un negozio, che mette a disposizione degli utenti la possibilità di recensire l’attività.
Infatti, sono sempre più numerose le attività commerciali che offrono dei servizi online in cui il cliente, dopo aver usufruito di un determinato prodotto o servizio, può scrivere la propria esperienza, in cui può elogiare o anche criticare la qualità del servizio. Le recensioni, come possiamo immaginare, sono uno strumento molto importante in quanto possono risultare decisive, in senso positivo o negativo, per la scelta finale di un consumatore. Ed è qui che entrano in “gioco” le richieste di diritto all’oblio presentate dai titolari di attività commerciali, che vogliono rimuovere le recensioni negative. Vediamo cosa ha stabilito il Tribunale di Roma a riguardo.
La decisione del Tribunale di Roma in merito alla richiesta di rimozione di una recensione online
La vicenda riguarda un chirurgo plastico che, in riferimento al servizio Google My Business, si era risentito per alcune feroci critiche rivolte al suo operato e pertanto aveva deciso di rivolgersi a Google, chiedendone la cancellazione, invocando il diritto all’oblio. In merito alla richiesta presentata sia Google che, successivamente, la diciottesima sezione civile del Tribunale di Roma, hanno confermato che non è possibile invocare il diritto all’oblio ed eliminare notizie da Internet, in quanto si concretizza un contrasto con un altro diritto legittimo, quello di critica del cittadino, anche nei casi in cui tale critica è stata esercitata in maniera fortemente decisa.
Le recensioni sono sempre di pubblico interesse
Come abbiamo detto in precedenza, le recensioni si dimostrano sempre molto utili sia per i clienti che per i professionisti che operano in un’attività commerciale, per cui bisogna sempre riconoscere l’esistenza dell’interesse pubblico, che si pone quindi in contrasto con il diritto all’oblio. È indiscutibile, infatti, che ognuno di noi andrebbe a “cancellare” tutto ciò che non ci piace, anche quando un’informazione è reale e veritiera, in modo tale da avere sempre la migliore web reputation possibile ma, come stabilito dal Tribunale di Roma, in alcuni casi, come ad esempio per le recensioni, non è possibile cancellarle da Google.