Inviare a Google una ingiunzione del Tribunale

Google mette a disposizione una serie di strumenti per cancellare i suoi risultati di ricerca ai sensi delle normative vigenti sulla protezione dei dati e del copyright. Ad esempio, è possibile richiedere a Google di cancellare notizie o dati personali da Internet in forza della Legge sul Diritto all’Oblio, oppure di rimuovere contenuti che violano il Copyright o che riproducono foto e video personali senza autorizzazione del diretto interessato. Google utilizza dei Moduli predisposti all’elaborazione della richiesta. Nella maggior parte dei casi, Google chiede di inviare una richiesta di cancellazione circostanziata da documenti legali che dimostrino quanto si stia richiedendo. Ad esempio, nel caso del diritto all’oblio, Google chiede i motivi per i quali le pagine web che si desiderano rimuovere siano illeciti, inesatti oppure obsoleti, e chiede di descrivere il tipo di correlazione tra la pagine web inserite nelle URL da cancellare e il nominativo del diretto interessato. Per cancellare un Risultato di Ricerca Google per il diritto all’oblio è poi necessario inviare dei documenti allegati: ad esempio, se si chiede a Google di cancellare notizie da Internet perché obsolete o inesatte, bisogna fornire a Google una serie di documenti quali copie di sentenze, certificati dei carichi pendenti, e via dicendo (in questi casi è sempre meglio farsi affiancare da un Avvocato esperto di Diritto all’Oblio).

Se invece un proprietario di un’opera protetta da copyright (un film, un libro, una canzone) chiede a Google di cancellare un Risultato di Ricerca in violazione di un contenuto protetto dalla proprietà autoriale, deve inviare al motore di ricerca la documentazione che attesti la paternità dell’opera. Google mette a disposizione questi strumenti per la rimozione ma non sempre, purtroppo, è dotato di uno strumento che possa elaborare una richiesta di cancellazione di un contenuto illegale. Parliamo, per fare alcuni degli esempi più popolari, di richieste di cancellazione di notizie diffamatorie o false (cancellare “fake news” da Google), di pagine web che contengono contenuti violenti o di “hate speeching”, di contenuti che violano palesemente la Privacy. Sulla base delle nostre esperienze, sappiamo quanto sia difficile cancellare da Google contenuti che fanno affermazioni non veriterie o inopportune su una persona. Ad esempio, se pubblicassimo un intero blog su Mario Rossi all’interno del quale scriveremmo cose inventate di sana pianta su Mario Rossi, Google nel 99% dei casi negherebbe la richiesta di cancellazione del nostro blog che verrebbe recapitata da parte di Mario Rossi, e chiederebbe che sia un Giudice a sentenziare l’illegittimità dei contenuti inventati su Mario Rossi. In quel caso, Mario Rossi dovrebbe sostenere le spese legali per promuovere una causa in sede civile o penale, aspettare i tempi di attesa per la produzione del Giudizio, ed inviare a Google una copia dell’ingiunzione del Tribunale all’interno della quale è scritto che il blog su Mario Rossi contiene contenuti illegittimi. “Una volta individuato il modulo web appropriato – scrive Google – ti chiederemo di fornire le seguenti informazioni: una copia dell’ingiunzione del Tribunale, l’URL di ogni pagina web con i presunti contenuti illeciti, il testo o i contenuti esatti di ogni URL che vìola i termini dell’ingiunzione, e la pagina o la sezione specifica dell’ingiunzione del tribunale che impone la rimozione di tali pagine web”.

Google potrebbe anche essere citata nell’ingiunzione del Tribunale. In quel caso, nelle veci di “terza parte”, Google pubblica la notifica legale ricevuta sulle pagine web del Progetto Lumen, e scriverà nei suoi Risultati di Ricerca che il contenuto è stato rimosso a seguito di una ingiunzione del Tribunale, e che l’utente può prendere visione della sentenza cliccando su un determinato link. L’utente che vuole cancellare una notizia diffamatoria da Google o qualunque altro Risultato di Ricerca Google da rimuovere perché offensivo, inopportuno o arrecante danno, deve avviare una azione legale che faccia capolinea al Tribunale, affinché venga prodotta una Sentenza da inviare a Google. Fate attenzione, però: è importante non sbagliare la strategia legale e gli strumenti messi a disposizione dai Codici dei rispettivi Paesi, altrimenti si rischierà di fare un “buco nell’acqua” e rendere infruttuosa l’azione legale, lasciando il Risultato di Ricerca pubblicato su Google. Con buona pace per il “Mario Rossi di turno”.

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