Il Garante dei Dati promuove un Natale in sicurezza

Si avvicinano le vacanze di Natale e il Garante dei Dati promuove alcuni consigli per evitare di essere vittime di reati telematici durante le festività. Infatti, il periodo natalizio è quello in cui, più che nel resto dell’anno, le persone utilizzano internet con maggiore frequenza, vuoi per la grossa mole di messaggi scambiati vuoi per l’aumento degli acquisti online e degli accessi ai servizi internet sia gratis che a pagamento. Per questo motivo, l’intento di compiere operazioni fraudolente da parte delle organizzazioni criminali è molto alto: username, password, codici di accesso, dati di conto corrente e carte di pagamento, sono a rischio di “phishing”, ovvero a rischio di restare vittima di una tecnica illecita utilizzata per appropriarsi di informazioni riservate.

Questi “pescatori” di dati personali in rete utilizzano delle tecniche avanzate per compiere i loro crimini. Come descrive lo stesso Garante dei Dati: “in genere, i messaggi di phishing invitano a fornire direttamente i propri dati personali, oppure a cliccare un link che rimanda ad una pagina web dove è presente un form da compilare. I dati così carpiti possono poi essere utilizzati per fare acquisti a spese della vittima, prelevare denaro dal suo conto o addirittura per compiere attività illecite utilizzando il suo nome e le sue credenziali”. Ancora una volta, il Garante ricorda che “i dati, codici di accesso e password personali non dovrebbero mai essere comunicati a sconosciuti”, visto che “banche, enti pubblici, aziende e grandi catene di vendita non richiedono informazioni personali attraverso e-mail, sms, social media o chat: quindi, meglio evitare di fornire dati personali, soprattutto di tipo bancario, attraverso tali canali”. Il furto di dati personali online avviene anche con tecniche più sopraffine: non sempre è necessario compilare una pagina web rilasciando le proprie informazioni, pensando, magari, che quel sito internet sia “innocuo”. Un’altra tecnica utilizzata dai ladri di informazioni riservate su internet prevede l’invio di una email subliminale contenente un allegato da scaricare.

L’email ha per oggetto argomenti fuorvianti, come ad esempio l’invio di una fattura della linea telefonica, che l’utente si sente invitato a scaricare per verificarne la veridicità. Anche i messaggi sospetti su Facebook, Whatsapp e Skype – per dirne alcuni – possono contenere “link” o inviare “file” contenenti virus, capaci di diffondersi presso la propria rete di contatti. Cosa fare in caso di furto di dati online (carte di credito, password email, account Facebook, e via dicendo), è molto semplice: prima di tutto, avvisare l’istituto di credito e denunciare il furto alle forze dell’ordine, in un secondo momento consigliamo di avvalersi della consulenza legale di un avvocato per valutare se fosse possibile eseguire una azione legale nei confronti dei responsabili del servizio di sicurezza e del trattamento dei dati personali. Se invece il virus ha danneggiato il vostro dispositivo, oppure ha compromesso una vostra proprietà online (come casella di posta o profilo Facebook), vi consigliamo di rivolgervi ad una persona esperta in materia di recupero password e ripristino delle funzionalità dei sistemi web. Anche in questi casi, la prevenzione è la misura migliore per difendere i propri dati e le informazioni riservate: soprattutto se lavorate con internet per la vostra attività commerciale o professionale, ricordatevi di aggiornare le piattaforme di navigazione (browser, estensioni varie), di modificare periodicamente la password e di fare molta attenzione nei confronti di link e di file sospetti che vi vengano recapitati senza preavviso. Non si sa mai cosa potrebbero contenere.

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