Garante Privacy 2019 Giornata Europea Protezione Dati Personali

Oggi martedì 29 gennaio presso l’Aula del Palazzo dei gruppi parlamentari, in occasione della Giornata Europea della Protezione dei dati personali, il Garante Privacy ha organizzato il convegno “I confini del digitale, nuovi scenari per la protezione di dati“. Numerosi gli interventi illustri, tra cui la relazione di apertura del Presidente dell’Autorità per la protezione dei dati personali Antonello Soro, che ha posto l’attenzione sulla ormai innegabile correlazione tra difesa nazionale e tutela dei dati personali, definendo quest’ultimi come “frammenti di libertà che incorporano sempre più relazioni tra persone e rapporti di potere”. Nell’era della quarta rivoluzione (la rivoluzione digitale) i dati personali rappresentano il fulcro dell’evoluzione – necessaria – imposta a tutte le democrazie mondiali: in assenza di un solido supporto normativo, che preveda e armonizzi la disciplina, il trattamento indiscriminato dei dati personali di milioni di cittadini potrebbe portare ad uno “Stato di sorveglianza” di immagine orwelliana. E per sottolineare la potenziale pericolosità di una siffatta previsione, il Presidente Soro ha così lanciato l’allarme: “se prive di regole, le nuove tecnologie possono alimentare un regime della sorveglianza tale da rendere l’uomo una non-persona, l’individuo da addestrare o classificare, normalizzare o escludere”.

Nelle intenzioni degli organizzatori vi era infatti la volontà di incentrare le tavole rotonde (e indirizzare quindi gli interventi degli ospiti illustri) sul tema della sicurezza e dello stretto rapporto tra difesa nazionale (da intendersi anche europea e/o mondiale) e dati personali, e non già sulla annosa questione del trattamento de quo sulle piattaforme online e social networks. L’attenzione è posta sull’Intelligenza Artificiale e i possibili scenari che potrebbero realizzarsi qualora le potenze mondiali decidessero di affidarsi alle più avanzate tecnologie; la principale preoccupazione per le Autorità garanti in Europa (e nel mondo) è quella di garantire che i dati personali dei cittadini non diventino uno strumento di controllo sui popoli, attraverso i quali valutare – financo prevenire – i comportamenti dei singoli nella vita quotidiana. Questo cambio di rotta trova conferma anche nei temi in seguito trattati dai relatori. Come già anticipato da Soro – sulla scorta anche dell’aggiornamento della storica convenzione 108 del 1981 e della recentissima pubblicazione (dello scorso 25 gennaio) delle Linee guida su intelligenza artificiale e protezione dei dati personali – anche gli interventi successivi non hanno dimenticato di richiamare quei paesi (tra cui primeggia incontrastata la Cina) che hanno deciso di investire ingenti risorse nazionali per lo sviluppo e la ricerca in materia di A.I. e di rete in condivisione (si pensi alla rete 5g). Così il primo modulo del convegno ha affrontato la questione, fornendo una panoramica dapprima tecnico-legale (grazie al puntuale e incisivo intervento della Prof. Erica Palmerini, Docente di Diritto Privato della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) poi empirica e statistica (con i dati forniti dal corrispondente in Asia per Radio Radicale Francesco Radicioni) sulle smart cities e la sicurezza nazionale connessa al trattamento diffuso dei dati personali dei cittadini. Meritano un richiamo speciale le parole della Prof. Palmerini in merito al consenso degli interessati: gli strumenti ad oggi preposti per la sua valida prestazione sono davvero sufficienti a rendere i cittadini consci del trattamento cui saranno sottoposte le informazioni personali di ciascuno? Siamo tutti noi veramente consapevoli delle scelte che facciamo quotidianamente in tema di consenso al trattamento dei dati personali?

Nella seconda parte del Data protection day è stato approfondito il problema della cybersecurity, delle minacce cibernetiche e degli strumenti preposti per scongiurare attacchi informatici su larga scala (si pensi a quello che ha colpito la città tedesca di Amburgo o quello, ben più grave, che ha visto protagonista l’Estonia), con i contributi dell’Avv. Stefano Mele, specializzato in diritto delle tecnologie, e del Prof. Roberto Baldoni, Vicedirettore generale del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), che ha regalato alla Aula dei gruppi parlamentari una breve presentazione della Direttiva NIS per la cybersecurity (recepita in Italia con D.Lgs. 65/2018). Nella terza ed ultima parte sono intervenuti il giudice della Corte Costituzionale Giuliano Amato e il Direttore de “La Stampa” Maurizio Molinari sul tema della sovranità nell’era digitale, affrontando – con le dovute cautele – il delicatissimo tema del necessario bilanciamento tra l’interesse pubblico alla difesa nazionale e il rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo.

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