Facebook: stop vendette a luci rosse

come cancellarsi da Facebook

La pubblicazione di foto intime senza consenso su Facebook è, purtroppo, una pratica comune e nota agli utenti. E’ ciò che viene definito revenge porn, la pornografia della vendetta, la triste e diffusa pratica di pubblicare in rete materiale imbarazzante o intimo senza il consenso della persona interessata. Nel 90% dei casi la vittima di revenge porn è una donna. I casi di revenge porn in Italia certo non mancano. Ultimo fra tutti quello di una ragazza della provincia di Torino il cui ex ragazzo, per vendicarsi di essere stato lasciato, ha condiviso con degli amici su Whatsapp un video hard girato con lei. Il video è finito su YouPorn, le visualizzazioni sono salite alle stelle e in poche ore è diventato virale su altri siti di porn sharing. Ma nel nostro Paese ci sono stati – purtroppo – casi molto più gravi che hanno avuto conseguenze irreversibili, come quello di Tiziana Cantone, suicidatasi per la vergogna di essere ritratta in alcuni video hard diffusi sul web, anch’essi diventati virali in poco tempo.

Facebook ha attivato una serie di strumenti per contrastare questo fenomeno, dopo aver fatto fronte a diverse cause intentate da vittime con l’accusa di non aver sufficientemente contrastato il fenomeno. Se si vede una foto intima su Facebook che sembra sia stata condivisa senza consenso, è possibile segnalarla utilizzando il link “Report” oppure i tre puntini che sono accanto ad ogni post.  La foto verrà presa in carico dal team Community Operations di Facebook, se in contrasto con le linee guida verrà rimossa e, in casi particolarmente gravi, l’account bloccato. Inoltre, una piattaforma specifica basata su tecniche di foto recognition permetterà una profilazione delle immagini, così come già succede per stanare i casi di pedofilia su Facebook. Questo perché “Qualora ci fosse un tentativo di condivisione di un’immagine segnalata e già rimossa, sarà nostro interesse avvertire tempestivamente l’utente che sta violando le nostre policy ed informarlo che non potrà procedere con la condivisione” ha annunciato Facebook nel comunicato sul proprio blog.

Facebook, di base, non consente la pubblicazione di foto di nudo, ad eccezione dei casi in cui si collochino nell’ambito di un progetto artistico oppure servano a sensibilizzare su un determinato tema; non vengono rimosse, ad esempio, le foto che mostrano donne che allattano oppure le cicatrici di una mastectomia. Questa regola, comunque, non ha impedito a moltissimi utenti di pubblicare foto e video intimi senza il consenso della persona direttamente interessata. Secondo uno studio di Data and Society Research Institute, infatti, le persone che sono state vittima (o minacciate) di revenge porn sono 10,5 milioni, il 4% degli utenti americani di internet. I nuovi strumenti di controllo per evitare il revenge porn su Facebook verranno applicati anche ad Instagram e Messenger, ma non ancora a Whatsapp che, apparentemente, prevede delle procedure più complesse. Questi strumenti, sviluppati in collaborazione con degli esperti di sicurezza, sono un esempio delle potenzialità della tecnologia e di quanto essa debba contribuire a far sentire le persone al sicuro.  Facebook, per questo progetto, ha collaborato con la Cyber Civil Rights Initiative ed altre importanti compagnie per creare un modello di sicurezza il più semplice e lineare possibile per le vittime. Inoltre, sono stati coinvolti altri istituti come il National Network to End Domestic Violence, il Center for Social Research, la Revenge Porn Helpline del Regno Unito e la Cyber Civil Rights Initiative che, durante tutta la fase di sviluppo, hanno contribuito attraverso dei feedback e delle idee indispensabili alla riuscita del progetto. I social network sono ormai parte integrante della vita di miliardi di persone in tutto il mondo e Facebook, social network per eccellenza con oltre un miliardo di utenti, sta indubbiamente facendo enormi passi in avanti nella protezione della privacy e dei dati sensibili, anche attraverso le nuove regole di censura su Facebook.

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