Grazie alla riforma Cartabia sono stati introdotti importanti cambiamenti in merito all’applicazione del diritto all’oblio, che consente, nei casi previsti dal Regolamento in materia, di cancellare notizie da Internet. Con il nuovo articolo 64-ter delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, infatti, è previsto che la persona a cui è stata pronunciata una sentenza di proscioglimento, o di non luogo a procedere, ovvero un provvedimento di assoluzione, può essere richiesta la preclusione dell’indicizzazione. Vediamo insieme come eliminare notizie di assoluzione da Google grazie alla nuova riforma Cartabia.
Come eliminare notizie di assoluzione con la nuova Riforma Cartabia
Per eliminare notizie di assoluzione da Google con la riforma Cartabia è semplice. La cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento deve apporre una annotazione ai fini della sottrazione dell’indicizzazione da parte dei motori di ricerca, come Google, di contenuti relativi al procedimento penale, rispetto a ricerche effettuate a partire dal nominativo dell’istante.
Bisogna però fare una distinzione, in quanto deindicizzare non significa cancellare: il risultato che si ottiene con la deindicizzazione di un contenuto è quello di non associare i dati personali dell’interessato nelle parole chiave relative al reato contestato. In pratica, qualora volessimo effettuare una ricerca diversa, ad esempio inserendo il nominativo del magistrato che ha condotto le indagini, sarà nuovamente visibile il link della notizia. È qui che diventa fondamentale il ruolo del Garante Privacy per eliminare notizie di assoluzione da Google
Il ruolo del Garante Privacy
Nonostante a livello europeo questa nuova legge non abbia rappresentato una vera e propria novità, dal momento in cui il diritto all’oblio è ormai una materia piuttosto attuale, c’è da considerare che in Italia non esisteva ancora una norma che prevedesse un automatismo tra il diritto all’oblio e l’archiviazione o l’assoluzione.
Infatti, migliaia di richieste venivano, sempre più spesso, lasciate in balia della valutazione da parte delle diverse testate giornalistiche che avevano pubblicato le relative vicende giudiziarie e che per lo più finivano con un nulla di fatto, con la mancata rimozione dei nominativi degli imputati o con reclami presentati al Garante Privacy.
Anche in questo caso, il ruolo del Garante Privacy è di estrema importanza, perché non sempre i motori di ricerca valutano correttamente le richieste e non sempre si finisce col rimuoverle. Grazie ai reclami presentati dai cittadini, è sempre il Garante che, attraverso i suoi provvedimenti, l’Autorità ha ordinato ai motori di ricerca come Google di cancellare le notizie di assoluzione per garantire il diritto all’oblio dei cittadini e, così, rimuovere informazioni personali da Google.