Cancellare notizie da internet è sempre possibile? La vita di un utente è, sempre più frequentemente, riportata illecitamente in articoli online, a meno che non si tratti di un personaggio pubblico. I contenuti e le immagini presenti, molto spesso, vanno a ledere l’immagine dell’individuo stesso. In questi casi, grazie al diritto all’oblio, si può richiedere la cancellazione delle notizie da Google e, se non si ottiene quanto richiesto, è possibile rivolgersi direttamente al Garante per la Privacy. A tal proposito oggi vi parleremo di un recente provvedimento emesso proprio dal Garante.
La vicenda
In data 16 ottobre 2019 un cittadino aveva richiesto a Google la rimozione, dai risultati di ricerca reperibili in associazione al proprio nominativo, di alcuni URL collegati ad articoli che riproducono immagini riferibili ad una notizia, diversa da quelle trattate all’interno degli stessi ed ormai risalente nel tempo, riguardante una manifestazione svoltasi nel 2005 contro i rincari dei generi alimentari. In particolare, lamentava che tali informazioni erano da ritenersi ormai obsolete, in quanto scattate oltre quattordici anni prima, e, in quanto tali, prive di interesse pubblico.
La risposta di Google ed il provvedimento del Garante
In risposta alla richiesta presentata, il motore di ricerca ha dichiarato che per alcuni URL è stato adottato l’impedimento del posizionamento della pagina, ad esso collegata, tra i risultati associati al nome dell’interessato. Per altri, invece, di non poter accogliere la richiesta in quanto non ha ritenuto sussistenti i presupposti per l’esercizio del diritto all’oblio. Le motivazioni della decisione sono, essenzialmente, due. La prima è che gli articoli rimandano ad estratti ed articoli di testate giornalistiche pubblicati tra il 2016 ed il 2019, i quali riportano notizie estremamente recenti ed inerenti alla “vita professionale” dell’interessato. La seconda, invece, è da ricondursi ai contenuti di alcuni articoli, che riguardano episodi della vita politica e professionale del reclamante negli ultimi 3 anni, motivo per cui non può essere venuto meno l’interesse pubblico. Dopo aver analizzato le due posizioni, il Garante Privacy ha rilevato che gli URL riguardano momenti di vita pubblica che hanno interessato il reclamante relativamente al suo ruolo e che si tratta, nello specifico, di eventi recenti utili a far capire l’evoluzione dell’impegno reso dal reclamante, anche in ambito politico. le ragioni espresse dall’interessato nel corso del procedimento, in particolare in merito all’utilizzo delle immagini pubblicate, non costituiscono di per sé i presupposti per adottare il diritto all’oblio nei confronti di Google ed è per questo che il reclamo è stato ritenuto infondato. Per leggere il testo integrale del provvedimento clicca qui.