Eliminare informazioni personali da Google America

Google prende posizione contro il diritto all’oblio negli Stati Uniti d’America e diffonde a mezzo internet una dichiarazione nella quale conferma che “ci opponiamo fermamente all’idea delle rimozioni globali basate sul diritto all’oblio […] e all’idea che un tribunale o un’autorità nazionale abbia il potere di decidere quali informazioni possono circolare e di cui godono i cittadini di tutto il mondo” (fonte). La preoccupazione che attanaglia la società di Mountain View riguarda l’applicabilità del diritto all’oblio al di fuori dei confini extra-europei. Per chi non lo sapesse, oggi le Leggi europee sulla privacy (GDPR – General Data Protection Regulation) prevedono che i motori di ricerca debbano rimuovere senza ingiustificato ritardo i collegamenti alle pagine web che contengono informazioni personali, laddove il diritto alla riservatezza di queste informazioni sia superiore al diritto del pubblico a poterle reperire liberamente. Da circa 4 anni i cittadini europei rivendicano il diritto all’oblio non tanto per motivi di privacy quanto per motivi di “web reputation”: cancellare notizie da Google, eliminare informazioni personali dal motore di ricerca, rimuovere il proprio nome da Internet per evitare che informazioni obsolete o inopportune possano arrecare un danno alla persona interessata. Quando Google elimina i risultati del motore di ricerca ai sensi delle Leggi europee sulla Privacy, lo fa soltanto per le versioni europee del suo motore di ricerca (Google.it, Google.fr).

Con l’entrata in vigore del GDPR molte persone si sono chieste se il diritto alla cancellazione delle informazioni personali dai motori di ricerca fosse applicabile anche al di fuori dei confini europei. Purtroppo, non è così. Si legge infatti a pagina 22 del regolamento GDPR che “con i trasferimenti transfrontalieri di dati personali al di fuori dell’Unione […] le autorità di controllo possono concludere di non essere in grado di dar corso ai reclami o svolgere indagini relative ad attività condotte oltre frontiera. I loro sforzi di collaborazione nel contesto transfrontaliero possono anche essere ostacolati dall’insufficienza di poteri per prevenire e correggere, da regimi giuridici incoerenti e da difficoltà pratiche quali la limitatezza delle risorse disponibili. Pertanto vi è la necessità di promuovere una più stretta cooperazione tra le autorità di controllo della protezione dei dati affinché possano scambiare informazioni e condurre indagini di concerto con le loro controparti internazionali”. Cooperazione che, al momento, non sembra essere nelle agende dei big player di Internet come Google o Facebook. Alcune autorità europee per la protezione dei dati personali, come, ad esempio, quella francese, hanno addebitato multe ai titolari del trattamento dei dati transfrontalieri per non aver cancellato dati personali di cittadini francesi. Cosa succede, infatti, ad un cittadino europeo domiciliato in America che ha diritto a cancellare risultati di ricerca Google in Europa? Purtroppo, perderà questo diritto e troverà i risultati di ricerca ancora visibili sulla versione “.com” di Google in America. In questi casi, se la persistenza di queste informazioni su Google arreca un danno o compromettono il diritto alla reputazione della persona, è consigliabile promuovere un giudizio presso un tribunale americano. Google infatti dispone di diverse procedure per elaborare le ingiunzioni di un tribunale e dare seguito a quanto disposto dal giudice. Per cancellare notizie obsolete o inesatte da Google anche al di fuori dell’Unione Europea bisognerà aspettare i tempi previsti dal diritto internazionale e vedere se la tutela della privacy (rimuovere il proprio nome e cancellare le informazioni personali da Google) prevalga sull’interesse pubblico di queste informazioni.

 

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