Fine della Privacy su Internet, perlomeno in America. Il Congresso degli Stati Uniti d’America infatti ha abolito le norme che imponevano ai provider di Internet (ISP – Internet Service Provider) di ottenere il consenso degli utenti per poter trattare i dati di navigazione e rivenderli alle terze parti. In pratica, la cronologia delle ricerche, le informazioni sulle app scaricate, le preferenze sui collegamenti delle pagine, i dati personali elaborati durante le sessioni di navigazione su Internet, saranno rivendibili alle agenzie pubblicitarie e a chiunque altri sia interessato ad acquistare queste informazioni personali, senza chiedere il consenso all’utente. La Camera dei Rappresentanti ha visto 215 voti favorevoli contro 205 voti contrari a questa riforma che viene immediatamente dopo quella messa in piedi dal Governo di Barack Obama e già “smantellata” dal suo successore Donald Trump. Come per le altre riforme che sarebbero entrate in vigore nei prossimi mesi, Donald Trump si sta avvalendo del “Congressional Review Act” per impedire che queste nuove norme federali entrino in vigore, e restringere il disegno di Legge per ripresentarlo sotto una nuova formula. Cosa succederà, quindi, ai cittadini americani una volta che verrà attuata questa riforma contro la privacy su Internet? Prima di tutto, i vari Comcast, AT&T e Verizon potranno vendere le informazioni personali al miglior offerente, mettendo a disposizione i dati di navigazione e il “targeting”, ovvero le informazioni sui profili personalizzati; inoltre, i dati riguardanti le abitudini di acquisto, le ricerche sulla salute, sulla musica, sui ristoranti, sulle vacanze, e anche su sesso, religione, politica, verranno pubblicamente condivise e messe in vendita sul mercato pubblicitario, al miglior offerente.
I grandi player del settore pubblicitario, come Google, Facebook, Youtube, Amazon, potranno in questa maniera avvalersi dei favori del Governo che permetterà in America di trattare i dati personali su Internet senza consenso, con lo scopo di consentire una vendita pubblicitaria più mirata e aggressiva. In molti hanno già denunciato come questo comporterà il controllo di ogni aspetto della propria vita personale e civile, ed anche sono previsti nuovi problemi per la sicurezza informatica. La fuga di informazioni e di dati personali su Internet sarà agevolata da questa nuova Legge contro la Privacy in vigore dal 2017. Gli Stati Uniti su Internet stanno sviluppando un cyberspazio all’insegna della trasparenza e del trattamento di tutti i dati personali a fini pubblicitari e di controllo della persona digitale. A differenza delle Leggi europee, che tutelano la privacy ed applicano misure restrittive nei confronti del trattamento dei dati personali (si vedano le disposizioni sul Diritto all’Oblio attuate dalla legge europea sul trattamento dei dati personali su Internet, o la normativa sui cookie e l’obbligo di chiedere il consenso al trattamento dei dati personali su Internet). I timori sono che Donald Trump, così come ha fatto per le norme che disciplinano il commercio translatlantico, voglia di fatto “dichiarare guerra” all’Unione Europea in materia di Privacy, andando a ledere i diritti dei cittadini europei ed influenzando le decisioni prese in materia di Privacy dai vari Google e Facebook. Se già oggi, per via del principio di territorialità, è difficile far valere i propri diritti su Internet, soprattutto in materia di Privacy e riservatezza, nel futuro prossimo i cittadini europei potrebbero vedersi violare i propri diritti in maniera più significativa da parte dei provider Internet americani. Dato che è difficile avvalersi del Diritto all’Oblio e del Diritto alla Privacy in generale, le preoccupazioni per il futuro dei nostri diritti su Internet sono molto alte.