Diritto all’Oblio: nuova Giurisprudenza nel 2018

Che cos’è il diritto all’oblio? Il diritto all’oblio è un diritto recente che viene posto tra i diritti inviolabili della Costituzione ed è riconosciuto in virtù della Sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che concede alla persona il diritto di poter richiedere la rimozione del dato personale dai motori di ricerca. Tale sentenza è stata emanata nel maggio 2016 e dal 25  maggio 2018 diventerà obbligatoria per l’intera Comunità europea che prevede nuove responsabilità per i responsabili del trattamento e nuovi diritti per i titolari dei dati. In giurisprudenza il diritto all’oblio 2018 è rintracciabile nel GDPR, ovvero il nuovo regolamento generale per la protezione dei dati personali.  

L’obiettivo principale del GDPR 2018 è quello di riuscire ad uniformare a livello comunitario europeo un nuovo unico regolamento per la protezione dei dati personali. Infatti, a livello europeo, il GDPR prescrive determinati obblighi per i responsabili del trattamento dei dati, ovvero tutti coloro che trattano i dati personali dei cittadini europei. Qualora il trattamento non avvenisse correttamente, le Autorità Garanti europee provvederanno a sancire i responsabili del trattamento, attraverso una multa che può variare in base al reato, o può ammontare al 4% del fatturato annuale. Per evitare tali sanzioni, i responsabili del trattamento dovranno redigere una notifica per le violazioni di sicurezza che dovrà essere inviata entro e non oltre 72 ore, presso le Autorità Garanti; sarà necessario modificare i processi aziendali adeguandoli al nuovo sistema di “privacy by design & privacy by default”; infine bisognerà eleggere all’interno della propria azienda la figura del Data Protection Officer (DPO). Il DPO rappresenta un punto centrale per il GDPR 2018, poiché funge come una sorta di controllare che vigerà sulla corretta elaborazione e diffusione dei dati e comunicherà eventuali disfunzioni direttamente con l’autorità garante di riferimento, ad esempio in Italia con il Garante per la Privacy. Se vi sono nuovi obblighi per i responsabili del trattamento, vi sono altrettanti diritti per i titolari del trattamento, come il diritto all’oblio (o anche definito come diritto alla cancellazione), il diritto alla portabilità e il diritto di accesso, che consente all’utente di richiedere in qualsiasi momento come e per quale motivo vengono processati i suoi dati.

 

 

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