Quali sono i prezzi per ricorrere al diritto all’oblio? Molto spesso, ci si trova davanti a un contenuto sensibile o privato, che magari si vorrebbe rimuovere dai motori di ricerca. È possibile farlo? La deindicizzazione o l’eliminazione di un contenuto non rappresentano la medesima cosa. Per comprendere come funziona questo aspetto, prendiamo il seguente esempio. Aprendo il motore di ricerca Google e digitando delle parole chiave specifiche – ad es. il proprio nome – si rimanderà alla prima pagina con contenuti molto variegati e magari sensibili o personali.
Un individuo può decidere in qualsiasi momento di procedere con la deindicizzazione del contenuto, ovvero “nascondere” quei risultati di ricerca. Tuttavia, non verranno eliminati dal sito in cui si trovano. E quali sono i costi legali del diritto all’oblio? Molte persone, a volte, scelgono di rinunciare. E non dovrebbero farlo.
Diritto all’oblio come fare
Di per sé, il diritto all’oblio non rappresenta un costo, considerando che la compilazione e l’invio del modulo di Google per deindicizzare i contenuti è gratis. Tuttavia, nel momento in cui si richiede una consulenza legale in tal senso, dovranno essere considerate i prezzi per affrontare un eventuale appello al Garante della Privacy.
Quando si interpella il diritto all’oblio?
Avete visto un contenuto su di voi che non approvate? Esiste un articolo di giornale online che riporta una vicenda accaduta molti anni prima e che ormai si è conclusa? Potete appellarvi al diritto all’oblio. La web reputation è strettamente connessa ai dati che si trovano su internet su di noi.
Qualsiasi informazione – sia essa condivisa da noi o meno – deve sempre essere protetta, che è ciò che fa nello specifico il GDPR, regolando e disciplinando il trattamento dei dati da parte delle aziende. Ci si interpella al diritto all’oblio nel momento in cui ci si rende conto che, sul web, mediante query specifiche, sono stati indicizzati dei contenuti obsoleti, offensivi o privati.
Perché ricorrere al diritto all’oblio?
Internet ci ha permesso di scoprire un nuovo mondo, ma allo stesso tempo è diventato un problema da affrontare e da risolvere, soprattutto quando si condividono informazioni o dati personali online. Molti sono i soggetti che scelgono di ricorrere al diritto all’oblio per diffamazione o per articoli di giornale risalenti a decenni prima e che possono seriamente compromettere non solo la reputazione, ma anche la carriera personale.
È il motivo per cui si è reso necessario introdurre il GDPR, la legge europea che tutela i cittadini all’interno dei paesi UE. In genere, il diritto all’oblio non è costoso: i prezzi di una tutela legale non sono esorbitanti. Pertanto, invece, di tenere online determinati contenuti, è meglio scegliere di deindicizzarli, facendo richiesta a Google o interpellandosi al Garante della Privacy. In questo modo, potrai sempre controllare cosa va online su di te.