Cancellare notizie da internet: una recente sentenza di Cassazione

È stata depositata l’8 febbraio 2022, la sentenza della Corte di Cassazione n. 3952/2022 vediamo insieme di cosa si tratta. Nel 2015 un utente ha chiesto ad un motore di ricerca la cancellazione di notizie, in merito ad una vicenda giudiziaria che lo vedevano coinvolto in prima persona, in quanto il fatto risale a molto tempo prima e, secondo lui, non esiste più la base giuridica che renda necessario il trattamento dei suoi dati personali. La società proprietaria del browser non ha accettato la richiesta dell’utente che, a questo punto, si è rivolto direttamente al Garante Privacy che ha riconosciuto il diritto all’oblio, ordinando la rimozione degli URL e delle copie cache delle pagine. Quando si parla della copia cache di intende la memoria interna di un browser che consente la conservazione dei dati di una determinata pagina web.

La questione, però, non si chiuse con la sentenza del Garante Privacy ma finì, prima al cospetto del Tribunale di Milano che rigettò il ricorso e successivamente in Cassazione. Rispetto a quanto deciso dal Tribunale di Milano, la Suprema Corte ha riconosciuto il diritto alla deindicizzazione dei contenuti ma ha sollevato dei dubbi rispetto alla decisione di eliminare anche le copie cache. Questo perché ritiene di voler valutare attentamente su come siano stati bilanciati gli interessi in gioco, prima di rimuovere totalmente la possibilità di accedere all’informazione.

La decisione della Corte di Cassazione

Ragionando diversamente rispetto a quanto stabilito dalla Cassazione, il Tribunale di Milano aveva effettuato una valutazione preventiva delle forze, optando per dare ragione all’interessato in quanto si trovava in una posizione ritenuta di debolezza. Ma è proprio su questo che si è soffermata la Suprema Corte, contestando la decisione del Tribunale. Se si equilibrano le due richieste, infatti, la deindicizzazione è già di per sé sufficiente per scongiurare la lesione lamentata dall’assicurato. Pertanto è giusto che il materiale resti comunque a disposizione utilizzando chiavi di ricerca diverse. Giusto per fare chiarezza ricordiamo che la deindicizzazione è un processo informatico che non rende visibile, a chi naviga in rete, un determinato contenuto. Lo stesso, però, non verrà rimosso completamente dal web. Tornando alla Cassazione, la sentenza è stata ritenuta come un giusto compromesso tra le parti chiamate in causa. È opportuno, prima di cancellare completamente un contenuto, studiare molto bene gli interessi chiamati in causa ed è per questo motivo che la Corte ha rinviato la causa al Tribunale, affinché fosse applicato il correttivo de quo.

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