Appellarsi al diritto all’oblio per richiedere la cancellazione di notizie personali dai motori di ricerca non sempre è possibile. Come, ad esempio, nel caso in cui un cittadino è coinvolto in un reato particolarmente grave dove non è venuto meno l’interesse pubblico anche a distanza di anni. Uno degli ultimi provvedimenti del Garante riguarda un cittadino che ha presentato reclamo nei confronti di Google LLC in merito alla cancellazione di una notizia riferita ad una vicenda giudiziaria che lo vedeva coinvolto nel 2001, collegata ad un’accusa di stupro ai danni di una giovane nel corso di una festa organizzata dal medesimo, nella quale sono stati coinvolti diversi soggetti e conclusasi nel 2014. L’interessato, in particolare, lamentava il pregiudizio derivante alla propria reputazione personale e professionale dalla perdurante reperibilità in rete di contenuti ormai obsoleti, in quanto la maggior parte degli articoli del 2001 e rispetto ai quali non reputava più sussistente l’interesse del pubblico ad averne conoscenza – clicca qui per leggere la guida completa su Come cancellare notizie da internet .
La risposta di Google LLC
Una volta ricevuta la richiesta di rimozione delle informazioni, Google in una nota del 25 febbraio 2020 ha dichiarato di aver già provveduto a disporre il blocco di alcuni degli URL oggetto di richiesta, nello specifico quelli indicati da 1 a 9, dalle versioni europee dei risultati di ricerca per le query correlate al nome del reclamante. Per quanto riguarda l’URL n. 10, invece, sono state adottate misure manuali per impedire il posizionamento della relativa pagina tra i risultati associati al nome dell’interessato. È stata invece declinata la richiesta di deindicizzazione degli URL n. 11 e 12 poiché, secondo il motore di ricerca, sono assenti i presupposti per esercitare il diritto all’oblio in quanto trattasi di notizie di cronaca giudiziaria recenti per la quale l’interessato è stato punito con una pena detentiva di quattro anni. Gli articoli risultano anche aggiornati rispetto agli ultimi sviluppi giudiziari e che la gravità della condotta contestata, unitamente al ruolo pubblico ricoperto dall’interessato che è un noto imprenditore, determinano la sussistenza dell’interesse del pubblico ad averne conoscenza.
Il provvedimento del Garante
L’Autorità Garante, con il provvedimento n. 9559737 del 29 ottobre 2020, dopo aver esaminato attentamente la richiesta ha rilevato che la vicenda giudiziaria indicata negli articoli reperibili tramite gli URL dei quali è stata richiesta la rimozione riguarda un procedimento penale per reati gravi e che ha visto la sua conclusione con una condanna a quattro anni di reclusione del reclamante, pertanto deve ritenersi tuttora sussistente l’interesse del pubblico a conoscere la relativa vicenda tenuto anche conto della gravità del reato contestato e del ruolo pubblico ricoperto dall’interessato. In base a quanto rilevato è stato quindi ritenuto infondato il reclamo.
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