Cancellare notizie da Google, leggi questo provvedimento del Garante

Il bilanciamento tra gli interessi privati di un cittadino e quelli della collettività ad essere informata è un tema piuttosto ricorrente quando si parla di diritto all’oblio che, conformemente alla pronuncia del 13 maggio 2014 da parte della Corte di Giustizia Europea, prevede il diritto degli utenti a cancellare notizie da Google. A tal proposito si è espresso il Garante Privacy con il provvedimento n. 9491078 del 15 ottobre 2020, dopo che un utente ha presentato reclamo nei confronti di Google LLC, in merito al rifiuto da parte del motore di ricerca di deindicizzare alcuni URL collegati ad indagini penali relative a presunte irregolarità amministrative nella percezione di finanziamenti pubblici da parte di imprese gestite da soggetti diversi ed alle quali lo stesso reclamante sarebbe rimasto estraneo. Vediamo i fatti.

La vicenda

Il reclamante ha in particolar modo lamentato che la perdurante reperibilità online, di queste informazioni, gli ha causato un notevole danno d’immagine sia personale che professionale. Inoltre ha anche documentato come non sia mai stato sottoposto ad alcuna indagine penale connessa ai fatti riportati mentre, sul fronte amministrativo, l’intera vicenda è stata definita disponendo l’annullamento dei decreti di revoca dei finanziamenti ed il ritiro dei contenziosi nel frattempo instaurati. Una volta pervenuta la richiesta di deindicizzazione, Google LLC ha comunicato di non poter aderire, in quanto  i contenuti reperibili attraverso gli URL oggetto di richiesta di rimozione risalgono ad epoca recente e riguardano fatti avvenuti tra il 2010 ed il 2012 e riguardano l’interessato nel suo ruolo di gestore di società avente rapporti commerciali con un imprenditore finito agli arresti domiciliari per corruzione; il terzo URL, oggetto della richiesta, riguarda una delibera riconducibile ad un ente pubblico dalla quale si desume l’esistenza di un procedimento sanzionatorio nei confronti del reclamante.

La decisione del Garante Privacy

Attraverso le note del 2 dicembre 2019 e del 29 maggio 2020, l’Autorità ha chiesto al reclamante di fornire idonea documentazione comprovante la definizione bonaria delle vicende riguardanti le società nelle quali il medesimo operava e delle quali si dà conto in alcune delle pagine collegate agli URL oggetto di reclamo e per le quali venne fornito prontamente riscontro. Motivo per cui il primo URL riconduce a contenuti diversi da quelli originari e non più riferibili alla sua persona, in conseguenza dell’avvenuta cessione del relativo dominio ad altri soggetti. Venne anche comprovata l’archiviazione del procedimento sanzionatorio attivato nei suoi confronti. Rilevata la documentazione, il Garante ha dichiarato che la perdurante reperibilità di tali informazioni in associazione al nominativo del reclamante  non risulta più giustificata da un interesse pubblico attuale e pertanto il reclamo è stato ritenuto fondato, ordinando a Google di procedere con la rimozione contenuti obsoleti Google entro 20 giorni dalla ricezione del provvedimento.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: