Cancellare notizie da Google: leggi questi recenti provvedimenti del Garante

Al giorno d’oggi possiamo tutelare la nostra reputazione online grazie al diritto all’oblio, che prevede di cancellare notizie da Google o dagli altri motori di ricerca o, in alternativa, la loro deindicizzazione. I criteri secondo il quale è possibile appellarsi al diritto all’oblio sono diversi e, nel caso in cui i contenuti dovessero riguardare dei crimini, vicende giudiziarie o condanne ancora in corso, la decisione se rimuovere o meno un contenuto diventa più complicata.

Le pronunce del Garante della Privacy in Italia

A tal proposito, oggi vi parleremo di 2 recenti provvedimenti emessi dal Garante Privacy italiano.

Provvedimento n. 9838059 del 24 novembre 2022

In questo provvedimento un cittadino ha chiesto al Garante Privacy di ordinare a Telefree.it e a Google la cancellazione dei propri dati personali dal web in quanto collegati ad articoli che riportavano la notizia di una sua condanna e per la quale venne successivamente prosciolto. L’interessato ha specificato che il sito Telefree.it ha estrapolato la notizia da un altro quotidiano online, che ha prontamente rimosso l’articolo.

La richiesta di diritto all’oblio presentata dall’utente è stata rifiutata da Google, in quanto è stato ritenuto sussistente l’interesse pubblico in virtù del ruolo pubblico ricoperto dall’interessato. Per quanto riguarda Telefree.it, una volta che la richiesta è stata notificata correttamente al gestore del sito, è stata rimossa dagli archivi del quotidiano.

Il Garante Privacy, in merito alla vicenda, ha dichiarato dichiara l’illiceità della prolungata diffusione in rete tramite motori di ricerca esterni al sito telefree.it di informazioni risalenti nel tempo e non aggiornate alla luce dei successivi sviluppi della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il reclamante ed ha dichiarato il reclamo infondato in merito alla richiesta di cancellazione dei dati personali contenuti nell’articolo indicato.

Provvedimento n. 9895535 del 27 aprile 2023

In questo ultimo provvedimento, invece, due cittadini hanno chiesto sia a Google che a Bing di rimuovere informazioni personali da internet ed in particolare alcuni URL collegati ad articoli nei quali vengono riportate informazioni relative ad una vicenda giudiziaria nella quale i medesimi sono stati coinvolti con riferimento alla contestata bancarotta fraudolenta di società a loro riconducibili.

Secondo gli interessati gli articoli fanno riferimento a delle indagini ormai chiuse da anni e, considerando anche che sarebbe emerso che nessun importo è stato incassato, si tratta di notizie superate od oggettivamente non più sussistenti, motivo per cui è stato richiesto il diritto all’oblio.

A seguito della richiesta Bing rispose di averla accolta e di aver provveduto alla rimozione manuale di tutti gli URL. Secondo Google, invece, gli interessati non hanno fornito alcuna informazione in merito alla conclusione del relativo procedimento, ma hanno anzi confermato di essere stati arrestati.

Inoltre, sempre secondo il motore di ricerca, il procedimento penale sarebbe tuttora pendente. Il Garante Privacy, in questo secondo provvedimento che stiamo analizzando, ha rilevato che, alla luce delle circostanze sopra esposte, deve ritenersi tuttora sussistente l’interesse della collettività a conoscere le vicende, motivo per cui il reclamo è stato ritenuto infondato.

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