Per salvaguardare il diritto all’oblio della persona il legislatore europeo ha deciso che il trattamento di dati personali deve rispettare i principi dell’articolo 5 del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), secondo cui può accadere che i dati sono trattati inizialmente in modo lecito, ma con il passare del tempo il trattamento può non seguire più tali principi e non sono più fondamentali rispetto agli scopi per cui sono stati utilizzati.
Proprio per questo esiste il diritto all’oblio con cui, secondo il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, “La rete annulla la distanza temporale tra una pubblicazione e la successiva, ospitando senza soluzione di continuità notizie anche risalenti, spesso superate dagli eventi e per ciò non più attuali”. Con il diritto all’oblio si ha la possibilità di non essere vittime delle conseguenze dannose della ripubblicazione di una notizia che è presente su Google ma non è più attuale e di avere diritto alla rimozione contenuti obsoleti Google
Tutela del diritto all’oblio e cronaca giudiziaria
Questo problema colpisce soprattutto i dati che fanno riferimento a un soggetto coinvolto in un procedimento penale e le notizie restano sul web senza nessun aggiornamento, modifica o cancellazione nonostante sia passato del tempo e la situazione processuale sia cambiata. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa sul diritto all’oblio e la cronaca giudiziaria per verificare che Google agisca in modo legittimo perché il motore di ricerca è stato accusato di aver diffuso sul web alcuni dati inesatti e non aggiornati rispetto a come è cambiata la vicenda giudiziaria in cui si trova l’interessato.
Il Giudice europeo ha ribadito l’importanza del diritto all’oblio e che quando le notizie indicizzate non rispecchiano la situazione giudiziaria dell’interessato, Google deve rimuovere tutti i link collegati ad articoli non aggiornati nel momento in cui le opinioni sul soggetto sono in maggiore misura rispetto al reperimento semplice della notizia. È fondamentale, quindi, che i motori di ricerca osservino i principi di esattezza e di aggiornamento in modo da essere in linea con i principi della protezione dei dati personali.
Tutela del diritto all’oblio: il reclamo al Garante
Vediamo adesso quali sono i modi con cui è possibile tutelare il diritto all’oblio nel momento in cui ha bisogno di cancellare notizie da Google. Il reclamo al Garante è il primo, ma non può esser fatto se per la stessa situazione e le stesse parti è intervenuta in precedenza l’autorità giudiziaria, ma anche se presentare un reclamo renda non presentabile un’azione simile davanti all’autorità giudiziaria, ad esclusione di un mandato di azione per proprio conto ad una associazione senza scopro di lucro che tutela i diritti e la libertà degli interessati proteggendone i dati personali.
Reclamo al Garante: modalità di presentazione
È possibile presentare un reclamo in forma gratuita seguito da un avvocato, un procuratore, un organismo, un’organizzazione o un’associazione senza scopo di lucro a cui l’interessato ha dato la procura secondo le disposizioni previste dal codice di procedura civile utilizzando l’apposito modulo. Il reclamo, secondo quanto stabilito dall’art. 142 del Codice della Privacy, recentemente modificato dal D.lgs. 101/2018, deve indicare in modo preciso i fatti e le circostanze dell’accaduto, delle violazioni presunte e delle misure che si richiedono e tutti i dati del titolare o del responsabile del trattamento se si conosce.