Cancellare notizie cronaca penale Google non è un diritto che potrà essere riconosciuto a tutti i cittadini che in passato si sono macchiati di vicende afferenti all’ambito penale, nel caso in cui la questione giudiziaria si sia conclusa di recente e pertanto ancora di interesse pubblico. È questa la motivazione che ha stabilito il Garante Privacy in uno dei suoi ultimi provvedimenti.
Pertanto, lo stesso Garante ha rifiutato la richiesta di deindicizzazione Google rispetto a diversi articoli, avanzata da un cittadino condannato a due anni di reclusione (pena già scontata) per il reato di truffa ed estorsione. In più, questi aveva sottratto oltre mille euro, usando diversi account falsi creati sulla piattaforma Facebook.
La vicenda
Il cittadino interessato aveva presentato un reclamo al Garante Privacy. L’obiettivo era quello di cancellare notizie da Google, mediante la rimozione di circa 18 URL. Questi erano collegati ad articoli che riportavano la notizia del suo arresto, avvenuta nel 2019, a seguito delle truffe perpetrate ai danni degli utenti di Facebook.
Una volta scontata per intero tutta la pena, il reclamante ha presentato la richiesta per rimuovere informazioni personali da Google. Secondo il reclamante, la permanenza sul web degli articoli poteva mettere a rischio la possibilità di costruirsi una nuova vita e di trovare un lavoro per far fronte a tutte le spese per il suo sostentamento e quello della sua famiglia.
Cancellare notizie cronaca penale Google, il provvedimento del Garante
Una volta rifiutata la richiesta, è arrivato il turno del Garante Privacy, chiamato a decidere ancora una volta in merito alle sorti del diritto all’oblio dei cittadini. In questo caso, il Garante ha ribadito il fatto che non era possibile provvedere alla deindicizzazione di vicende recenti, in quanto prevale l’interesse pubblico alla conoscibilità dell’informazione rispetto all’esigenza di riservatezza dei dati personali del diretto interessato.
Nel caso specifico, inoltre, è stato rilevato che l’interessato si è reso autore di un reato particolarmente grave ed in grado di procurare un rilevante allarme sociale. Infatti, i suoi cambi di identità erano finalizzati alla riuscita delle truffe che, talvolta, sono arrivate anche a cifre molto importanti.
Per quanto riguarda il fattore temporale, elemento di estrema importanza quando si parla di diritto all’oblio, secondo il Garante Privacy, la distanza di soli pochi mesi tra la conclusione della vicenda giudiziaria ed il termine del periodo di reclusione, è risultato piuttosto limitato. Anche in questo caso tutte le informazioni che sono state contestate dal reclamante non possono essere, in alcun modo, considerate come risalenti nel tempo o prive di interesse pubblico.
La pronuncia del Garante Privacy ha generato un vivace dibattito all’interno della comunità legale, evidenziando la complessità nel gestire richieste di deindicizzazione in situazioni in cui si scontrano il diritto all’oblio e l’interesse pubblico. In questo contesto, è fondamentale esaminare decisioni simili prese in passato per comprendere come si stiano sviluppando le linee guida giuridiche in materia.
Cancellare notizie cronaca penale Google, le prospettive future: bilanciare la privacy individuale e l’interesse collettivo
Guardando al futuro, è evidente che la discussione su come bilanciare la privacy individuale e l’interesse pubblico richiederà un approccio sempre più riflessivo reltivamente alla questione di cancellare notizie cronaca penale Google. I giuristi saranno chiamati a delineare dei princi chiari, relativamente a questione di particolare delicatezza.
In particolare, nel decidere in merito alla rimozione contenuti obsoleti Google, gli eseprti del settore devono tenere conto della gravità dei reati, dell’impatto sulla società e del diritto degli individui di riscattarsi dopo aver scontato la pena.
In un’epoca in cui la tecnologia avanza rapidamente, la protezione della privacy e la gestione delle informazioni sensibili richiederanno un costante adattamento per garantire un equilibrio adeguato e giusto tra gli interessi delle singole persone e quelli della collettività.