La Corte di giustizia europea è tornata ancora una volta a pronunciarsi sul diritto all’oblio per bilanciare il diritto privato dei cittadini rispetto al diritto d’informazione. La vicenda riguarda una coppia di cittadini tedeschi che si era vista criticare il proprio modello di business, attraverso dei link di notizie da Google collegati ad un sito americano che accennava a stili di vita un po’ sregolati, sia tramite la pubblicazione di articoli che di foto.
Il rifiuto di Google
Secondo Google, la coppia non aveva diritto ad appellarsi all’oblio in quanto l’articolo era relativo ad un’attività economica rivolta al pubblico e pertanto di interesse pubblico. A quel punto, i due, si rivolsero senza successo prima al Tribunale di Colonia e poi alla Corte d’appello locale. Solo dopo l’ultima istanza, rivolta alla Corte federale di giustizia, il caso è stato rimesso in piedi e girato, tramite ricorso, alla Corte di giustizia europea per la valutazione finale. In questo modo, è stato possibile capire se, in un frangente simile, si sarebbe potuto procedere a cancellare i link di notizie da Google e, pertanto, a eliminare notizia da Google.
La sentenza della Corte di Giustizia europea
Una volta analizzata la vicenda e la relativa documentazione, la Corte di Giustizia europea ha dato piena ragione alla coppia, sia in merito alla cancellazione delle informazioni inesatte, sia all’oscuramento delle immagini che ritraevano i due in contesti lussuosi. La deindicizzazione, secondo la Corte, “non è subordinata alla condizione che la questione dell’esattezza del contenuto indicizzato sia stata risolta, almeno provvisoriamente, nel quadro di un’azione legale intentata da detta persona contro il fornitore di tale contenuto“, in quanto è sufficiente che il soggetto interessato fornisca un’esaustiva spiegazione sugli errori delle informazioni pubblicate.
Il motore di ricerca, che è considerato terzo rispetto alle parti coinvolte, non è tenuto ad effettuare ulteriori valutazioni o ricerche ma ha l’obbligo di eliminare i contenuti oggetto del reclamo e di cancellare informazioni da Internet, non solo sui siti dell’Unione Europea ma in tutti il web, proprio come stabilito da una recente sentenza della Corte di Cassazione del 24 novembre 2022. Inoltre, in merito alle foto che sono state pubblicate su internet, la Corte di Giustizia europea si è espressa come segue “bisogna tenere conto del loro valore informativo indipendentemente dal contesto della loro pubblicazione nella pagina Internet da cui sono state tratte, prendendo però in considerazione qualsiasi elemento testuale che ne accompagna direttamente la visualizzazione nei risultati della ricerca e che può apportare chiarimenti riguardo al loro valore informativo“.
In pratica con questa sentenza si è chiarito, ancora una volta, che bisogna tenere conto del contesto in cui vengono pubblicate determinate foto per cui non basta che, all’apparenza, possano sembrare “insignificanti” ma se in realtà contribuiscono a creare confusione e ledono la privacy dei cittadini devono essere obbligatoriamente rimosse.