Le richieste di rimozione a Google di contenuti hanno ad oggetto le più disparate motivazioni e i soggetti richiedenti possono essere diversi. Invero, è possibile che interessati alla cancellazione di dati o informazioni siano tribunati, enti governativi, insomma soggetti peculiari. Ma quali sono i motivi che spingono tali soggetti a richiedere la rimozione di tali informazioni?
Motivi della richiesta
In primo luogo, per cancellare link da Google il Governo potrà avanzare la pretesa di rimozione di contenuti che costituiscano una violazione della legge locale. Invero, il più delle volte si richiede la cancellazione di link attinenti ad accuse di diffamazione di incitamento all’odio ovvero di norme violate.
Ancora, le richieste di rimozione possono riguardare ingiunzioni del tribunale, contenuti per verificare se costituiscano o meno una violazione delle norme della community di Google o dei suoi prodotti.
Sicuramente tra i vari motivi che spingono il Governo a richiedere la rimozione di link dal web, il più delicato è quello attinente alla sicurezza nazionale (contenuti politici, critiche allo stato)
A tal proposito, Google, mediante il c.d. Rapporto di Trasparenza, offre dati dettagliati per tipologie di richieste di questo tipo. Lo scopo del Rapporto, con il quale vengono diffusi dati e statistiche sulle richieste ricevute da parte del governo nel periodo di sei mesi, è quello di promuovere una regolamentazione dei contenuti sul web. Questo farà in modo che l’interessato abbia il beneficio del diritto all’oblio.
Prodotti di cui si richiede la rimozione
Le richieste governative riguardano diversi prodotti Google. Primo fra tutti per quantità di richieste di cancellazione di link ricevute da Google vi è la ricerca di Google, in quanto è “luogo” in cui è più probabile trovare contenuti indesiderati.
Tra gli altri prodotti è possibile rinvenire YouTube e Blogger.
Modalità di trasmissione della richiesta
Il Governo, per la rimozione dei link pregiudizievoli, ha diversi strumenti per presentare richieste di rimozione di contenuti contestati a Google. È possibile richiamare ingiunzioni di un tribunale, richieste da parte di forze dell’ordine, richieste scritte da parte di enti governativi nazionali e locali e l’inoltro da parte di richieste di utenti terzi. Inoltrata la richiesta, Google procede ad esaminare la stessa. Verifica, infatti, se vi è un’effettiva violazione di legge o di una norma di uno dei diversi prodotti di Google. Il team del noto motore di ricerca, inoltre, analizza la legittimità e la completezza della richiesta. Laddove si ritenga che non vi siano abbastanza informazioni, Google richiede un’ulteriore ingiunzione da parte del tribunale. Solo mediante tale strumento, infatti, il motore di ricerca avrà una maggiore contezza dell’effettiva lesività di un’affermazione o informazione.