In occasione dei cinque anni dalla piena applicazione del GDPR, il Garante privacy lancia una nuova edizione della “Guida all’applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali” dove vengono anche specificate le linee guida per cancellare dati da internet ed cancellare notizie da Internet, attraverso il diritto all’oblio.
Guida al GDPR: cos’è il diritto all’oblio
Grazie alla guida al GDPR pubblicata dal Garante Privacy possiamo apprendere il significato del diritto all’oblio. Il diritto all’oblio è quel particolare diritto che ha un soggetto ad essere “dimenticato”. Attuare il diritto all’oblio significa rimuovere i link che rimandano a contenuti online ritenuti lesivi per la propria reputazione e privacy. Sul web, infatti, un contenuto è facilmente raggiungibile da chiunque abbia accesso ad internet mediante i link che compaiono attraverso le ricerche effettuate, ad esempio, su Google.
Questo particolare meccanico viene chiamato “indicizzazione“, che consente la visualizzazione di pagine o siti, presenti nelle banche dati dei motori di ricerca, attraverso l’inserimento di parole chiave (ad esempio nome e cognome). Con il diritto all’oblio, di conseguenza, si ottiene la rimozione di tali link grazie alla “deindicizzazione”.
Quest’ultima, però, non equivale a rimuovere totalmente un contenuto su internet, ma semplicemente a non farla reperire facilmente dai motori di ricerca. L’unico modo per eliminare definitivamente un contenuto dal web, è contattare direttamente il webmaster o il proprietario del sito che lo ha pubblicato e chiedere la rimozione.
Cancellare dati da internet: la nuova guida al GDPR
L’Unione Europea, attraverso la nuova guida al GDPR, ha stabilito quando i cittadini europei hanno la possibilità di avvalersi del diritto all’oblio. A tal proposito ci sono alcuni importanti fattori da considerare. Il primo è quello in cui viene stabilito che i dati non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati trattati o raccolti. In questo caso è quindi possibile richiedere la deindicizzazione dei dati personali da Google. In merito al diritto alla deindicizzazione, è opportuno chiarire che deve essere sempre bilancia
to il diritto alla tutela della sfera privata, quindi il diritto del singolo, a quello degli interessi di tutti gli utenti ad avere accesso alle informazioni. Un altro fattore indicato dalle Linee Guida e su cui si può fare affidamento se si vuole cancellare le proprie informazioni personali dal web è quello della , su cui si basa il trattamento dati, oppure quando viene esercitato il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali. Ci sono anche altri due fattori a cui possiamo appellarci per invocare il diritto all’oblio, il primo è disposto dall’art 17 del GDPR e stabilisce la cancellazione delle informazioni per adempiere ad un obbligo legale.
In questo caso, per citare alcuni esempi, possiamo parlare di atti giudiziari come i decreti ingiuntivi. L’ultimo fattore, infine, è quello inerente ai dati personali che vengono trattati in relazione all’offerta di servizi della società dell’informazione a minori. In questo caso si vogliono indicare tutti quei servizi che fanno parte di un’ampia gamma di attività economiche che vengono svolte esclusivamente online.